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Tecnidea Cidue, nuovo sistema per eliminare tutti i particolati

La sede della Tecnidea Cidue a San Giovanni Lupatoto
La sede della Tecnidea Cidue a San Giovanni Lupatoto
La sede della Tecnidea Cidue a San Giovanni Lupatoto
La sede della Tecnidea Cidue a San Giovanni Lupatoto

La pandemia da Covid-19 motiva le aziende veronesi a mettere in campo tutte le loro risorse per offrire soluzioni innovative di supporto o prevenzione. La sanificazione dell’aria contaminata dall’inquinamento dalle polveri sottili è da tre anni e mezzo il chiodo fisso di Franco Canova, 69 anni, imprenditore e fondatore dell’azienda Tecnidea Cidue a San Giovanni Lupatoto. L’AZIENDA. Una realtà nata 32 anni fa e oggi in crescita, specializzata nella produzione e vendita di componentistica e apparecchiature meccaniche per un ampio numero di settori, che genera un fatturato annuo di 6 milioni di euro ai sensi del Basilea 3, esporta in oltre 60 Paesi nel mondo e conta circa trenta dipendenti. L’IMPRENDITORE. Franco Canova non è solo l’uomo che, come nel miglior stile dell’imprenditore del Nord Est, si è fatto da solo coinvolgendo nel business la famiglia, ma è anche colui che ha ideato e brevettato la stragrande maggioranza dei prodotti commercializzati dalla sua azienda. E, in un momento tanto delicato come quello attuale, in cui la qualità dell’aria viene guardata a vista per evitare contagi, si spinge oltre. L’IDEA. «A Verona vorrei regalare il frutto della mia profonda passione per la fisica e la storia», rivela al nostro giornale. «Si tratta di un nuovo sistema che permette di aggregare le particelle inquinanti sospese nell’aria e di farle precipitare a terra per reintegrarle nel normale ciclo della natura. Così possiamo eliminare sostanze nocive come i particolati, per lo più creati da metalli pesanti, sia PM10 di dimensioni inferiori a 10 micrometri, sia PM 2,5, minori di 2,5 micrometri, molto frequenti nelle aree urbane. La mia nuova tecnologia sfrutta le leggi della fisica, in base alle quali tutte le polveri nell’aria possono essere eliminate tenendo conto di determinate unità di tempo». IL PROTOTIPO. Franco Canova ha già realizzato una macchina-prototipo che ha testato: «I risultati sono molto positivi, ma non ho ancora brevettato la tecnologia. Mi piacerebbe che la mia città o la mia regione si facessero avanti per impiegarla a vantaggio di tutti». Dopo l’idea occorre infatti un investimento economico, si parla di diversi milioni di euro, per realizzare l’impianto: «Ho avuto alcuni contatti con il Comune di Verona e con la Regione Veneto, mi hanno confermato l’interesse. Ora sono in attesa che si chiarisca la situazione alla luce dell’emergenza Covid-19». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Monica Sommacampagna

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