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«Stiamo cercando i fondi per riqualificare l’Arsenale»

I nuovi progetti Una veduta esterna dell’Arsenale Ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, di Forza ItaliaL’idea Il rendering del progetto dello Skate Park di viale Galliano
I nuovi progetti Una veduta esterna dell’Arsenale Ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, di Forza ItaliaL’idea Il rendering del progetto dello Skate Park di viale Galliano
I nuovi progetti Una veduta esterna dell’Arsenale Ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, di Forza ItaliaL’idea Il rendering del progetto dello Skate Park di viale Galliano
I nuovi progetti Una veduta esterna dell’Arsenale Ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, di Forza ItaliaL’idea Il rendering del progetto dello Skate Park di viale Galliano

Verona che vuol cambiare volto dopo la crisi del Covid, ripartendo con progetti di innovazione e sostenibilità, ha una grande carta da giocare nei fondi che il Pnrr metterà a disposizione delle regioni. Un fiume di denaro - solo per infrastrutture e mobilità green al Veneto andranno 877 milioni - che consentirà di rinnovare treni e parchi autobus, ospedali, scuole e asili. Di questo nuovo «piano Marshall» dedicato anche ai territori si è parlato a Padova, nella prima tappa di «Italiadomani», il tour promosso dal Consiglio dei ministri per confrontarsi con le istituzioni locali e i cittadini sul piano nazionale di ripresa e resilienza. Tra gli ospiti anche il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, di Forza Italia, bresciana, che ha risposto alle nostre domande. Perché Verona non ha avuto i finanziamenti per riqualificare l’Arsenale e creare lo Skate Park? «Sono due progetti ammissibili, ma non finanziati nel bando rigenerazione urbana per l’esaurimento delle risorse. Quel bando faceva riferimento a un Dpcm del precedente governo, concordato anche con Anci nazionale. Ed era previsto che, se le richieste avessero superato la disponibilità, si sarebbe stilata una graduatoria tenendo conto dell’indice di vulnerabilità sociale. Questo purtroppo ha penalizzato Verona e, in generale, quei Comuni del Nord con maggiore capacità fiscale. Stiamo tuttavia cercando una soluzione che consenta, con risorse supplementari, lo scorrimento delle graduatorie. E altri fondi per la rigenerazione urbana sono stati stanziati nella legge di bilancio». Se erano stati ammessi, seppur ritenuti congrui, ma non sono stati finanziati, c’è un impegno del governo affinché vengano finanziati magari più avanti? «Abbiamo la possibilità di intervenire in più modalità. Le Regioni comunque, grazie a una norma che abbiamo inserito nella legge di bilancio di quest’anno, possono già utilizzare le risorse non ancora spese, stanziate dalla finanziaria 2018 per la rigenerazione urbana. Con gli altri ministri interessati, stiamo comunque valutando come reperire i novecento milioni di euro che mancano. Confido che troveremo presto una soluzione per la gran parte dei progetti ammessi, anche tenendo conto del fatto che una parte di quei progetti potranno accedere ai fondi della legge di bilancio 2022». Quali tempi ci sono adesso per presentare i nuovi progetti per le sei missioni del Pnrr? «Intanto per quanto riguarda la specifica questione che sta a cuore al Veneto della rigenerazione urbana – per la quale capisco il disappunto dei sindaci – entro la fine di marzo si potranno presentare i progetti per attingere alle risorse della legge di bilancio. Fra febbraio e marzo scadranno poi i primi bandi aventi a oggetto scuole, palestre, asili nido, mense. Dopodiché in generale per i bandi Pnrr non esistono scadenze prefissate, anche se è evidente che – dovendo concludere gli interventi entro il 2026 – questo anno e il prossimo saranno decisivi. I Comuni possono consultare la sezione Pnrr del dipartimento per gli affari regionali e il sito ufficiale del Pnrr italiano italiadomani.gov.it. Come mai i bandi per la rigenerazione urbana, già presentati dalle amministrazioni comunali in giugno, sono confluiti nel Pnrr? Forse non c’era la copertura economica? «Non è un problema di copertura economica, perché è evidente che quando viene aperto un bando le risorse ci sono. Si è trattato di una scelta razionale per agevolare una celere spesa dei fondi del Pnrr, che prevedono una tempistica molto serrata per l’attuazione degli investimenti. Analogo metodo si è seguito anche in altre tipologie di interventi: questo libera risorse per altre misure e riduce il rischio di non spendere quelle del Pnrr». Possono rientrare in questi bandi anche eventuali finanziamenti per opere legate ai Giochi Invernali del 2026? «Le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina d’Ampezzo saranno una vetrina straordinaria per il tutto nostro Paese, coinvolgeranno tre regioni importanti e nove località: stiamo lavorando per assicurare all’evento tutta la copertura economica necessaria. E ci saranno anche risorse ulteriori cui potranno attingere anche i Comuni. Ma la questione della rigenerazione urbana, che tanto ha fatto discutere, la risolveremo diversamente». Su quali di queste missioni dovrebbe scommettere Verona - imprese, università, privati - per ottenere finanziamenti fondamentali per lo sviluppo futuro della città? «Punterei sulla missione 4, quella dell’istruzione, università e ricerca, e in particolare sulla componente 2, dalla ricerca alla impresa, mobilitando tutte le eccellenze pubbliche e private presenti sul territorio per rispondere ai bandi del ministero dell’Università e ricerca per il finanziamento di progetti di ricerca di base; il rafforzamento delle strutture di ricerca per la creazione di “campioni nazionali di ricerca e sviluppo” su alcune tecnologie abilitanti “key enabling technologies”, individuati come centri nazionali (bando pubblicato a fine dicembre), sulla creazione e il rafforzamento di “ecosistemi dell’innovazione” come leader territoriali di ricerca e sviluppo. Gli uffici del Dipartimento per gli Affari regionali sono a disposizione per fornire il supporto necessario alle realtà di questa bellissima città. Ma le opportunità che si dischiuderanno con il Pnrr saranno anche molte altre e sono sicura che questa operosa città ne trarrà un grande beneficio».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Giardini

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