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FISCO

Sport e fisco agevolato, fari puntati su chi sgarra

Dure sanzioni per le associazioni sportive di professionisti che violano le leggi per avere i benefit fiscali previsti per i dilettanti
Marco Vantini
Marco Vantini
Marco Vantini
Marco Vantini

Associazioni di dilettanti che in realtà svolgono sport a livello professionistico, altre che vengono create per «coprire» attività commerciali, altre ancora che impiegano volontari che andrebbero invece inquadrati contrattualmente. Sono diverse le associazioni che, pur di usufruire delle agevolazioni fiscali riservate alle realtà sportive dilettantistiche, violano le regole. Ma i controlli ci sono, e sono frequenti, «e se si scopre che un'associazione sgarra, non solo le agevolazioni previste vengono meno ma il presidente e il direttivo si trovano a pagare delle pesanti sanzioni», spiega Marco Vantini, commercialista che ieri ha organizzato al Parc Hotel di Castelnuovo, con il supporto della Business School del Gruppo 24 Ore, il convegno «La normativa fiscale degli enti sportivi dilettantistici», rivolto ai commercialisti ma anche agli operatori delle associazioni che gestiscono la parte amministrativa e di segreteria. Centocinquanta persone in platea, «rappresentative di oltre un migliaio di associazioni sportive dilettantistiche (Asd) veronesi», commenta Vantini.
La normativa fiscale è complessa e spesso poco univoca «ma è importante conoscerla perché garantisce alle Asd importanti agevolazioni fiscali», spiega il commercialista, «come la detassazione dei proventi derivanti da attività sportiva. Ad esempio non sono tassabili le quote associative e quelle che il socio versa per pagare i corsi tenuti dall'ente. Sono facilitazioni nate dal fatto che lo sport ha un'alta valenza sociale», aggiunge il commercialista, «e fa bene a grandi e piccoli». Tuttavia sono parecchie le realtà che si dichiarano Asd solo per usufruire delle agevolazioni e non rispettano i requisiti previsti dalla normativa. «Alcune palestre ad esempio sono mere attività commerciali pur presentandosi come realtà associative», cita come esempio Vantini, «altre irregolarità si individuano di frequente nei rapporti con gli sponsor». Talvolta vengono fatturate cifre che non coincidono al denaro effettivamente versato dall'azienda. Ma la maggior parte delle violazioni riscontrata dall'agenzia delle entrate riguarda problemi di inerenza: la sponsorizzazione deve essere finalizzata ad incrementare il mercato dell'impresa sponsor, ma succede che aziende impegnate esclusivamente in Paesi esteri sponsorizzino la squadra di calcio del quartiere», ricorda Vantini, «con una evidente mancanza d'inerenza».
Al convegno sono intervenuti tre commercialisti: Simone Boschi che si è concentrato sugli elementi statutari, costitutivi e sulla rendicontazione nelle Asd; Giuliano Sinibaldi che ha parlato degli aspetti fiscali degli enti dilettantistici e della disciplina delle prestazioni lavorative in ambito sportivo, sottolineando che «i controlli vengono fatti, ed è pericoloso camuffare un rapporto di lavoro, facendo passare per collaboratore una persona che svolge per qualità e quantità di ore un lavoro da dipendente» e infine Andrea Valmarana, che ha parlato di società e associazioni riconosciute e non riconosciute: «Queste ultime sono la maggior parte», ha chiuso, «ma in caso di irregolarità i rischi per presidente e direttivo sono maggiori».

Francesca Lorandi

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