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Il presidente della rete Air traccia gli scenari

Lo spazio? Diventa «democratico». Zoppas: «Fra 3-4 anni privati in orbita»

In Veneto sono 260 le aziende del comparto aerospaziale: forti potenzialità di sviluppo
Passeggiata nello spazio. Sono attualmente 260 in Veneto le aziende direttamente o indirettamente coinvolte in forniture che si occupano di spazio o aerospazio
Passeggiata nello spazio. Sono attualmente 260 in Veneto le aziende direttamente o indirettamente coinvolte in forniture che si occupano di spazio o aerospazio
Passeggiata nello spazio. Sono attualmente 260 in Veneto le aziende direttamente o indirettamente coinvolte in forniture che si occupano di spazio o aerospazio
Passeggiata nello spazio. Sono attualmente 260 in Veneto le aziende direttamente o indirettamente coinvolte in forniture che si occupano di spazio o aerospazio

Stiamo assistendo a una «democratizzazione dello spazio»: non solo si moltiplicano i satelliti in orbita ma soprattutto lo spazio sarà sempre più accessibile, nei costi, anche per i «turisti spaziali» privati. Ne è convinto Federico Zoppas, presidente della Rete innovativa regionale Aerospace innovation and research, del Consorzio che ne ha la rappresentanza, e direttore generale di Zoppas industries di cui è parte Irca spa (industria resistenze corazzate e affini) che progetta e produce componenti elettrici, in particolare resistenze e sistemi riscaldanti per applicazioni domestiche e industriali, e appunto per lo spazio.

Questa «apertura dei confini» dello spazio farà da volano all’economia veneta, non solo per quelle grandi aziende che, ad esempio, hanno già presentato la loro versione delle tute spaziali (quelle degli astronauti attualmente costano circa 14 milioni di dollari, un po’ troppi per consentire al privato di farsi un giretto tra le stelle); ma anche per tutte quelle che fanno componentistica, progettazione e ciò che può servire al settore aerospaziale, esteso alla gestione del traffico con sistemi Gps, ottimizzazione di quello marittimo, agricoltura, viticoltura e uso dei pesticidi, e una serie di voci difficilmente immaginabili come collegate alla ricerca nel settore spaziale.

Le previsioni sui voli spaziali

«Fra tre o quattro anni sarà possibile effettuare, da privati, un giro extraorbitale», prevede Zoppas, «ma anche i viaggi nello spazio potranno diventare più abbordabili, grazie a ricerca e investimenti. Per intendersi, non saranno più riservati ai signori Elon Musk o Jeff Bezos. Per un week end spaziale bisognerà invece aspettare un po’, perché varie industrie stanno tuttora lavorando all’ambiente che dovrà accogliere i turisti privati, al cibo che mangeranno e a tutto il resto. Noi ci occupiamo di sistemi di bilanciamento termico per un ambiente in cui la temperatura scende a 180° sotto lo zero ma in cui i sistemi hanno bisogno di essere mantenuti sui 10-15° sopra lo zero».

In orbita ci sono «ambienti ostili»; quindi, prima di poter fare accedere i turisti, devono essere verificate tutte le condizioni necessarie.

Sono 260 attualmente in Veneto le aziende direttamente o indirettamente coinvolte in forniture che si occupano di spazio o aerospazio; l’industria aerospaziale è caratterizzata da dimensioni medie o medio-piccole e sono richieste per ogni produzione certificazioni molto stringenti. «La Regione Veneto ha compreso perfettamente qual è il potenziale della Space economy», prosegue Zoppas, «che abbraccia non solo lo sviluppo economico ma tutta una serie di opportunità per infrastrutture, digitalizzazione, agricoltura e molto altro. La rete Air è nata per dare supporto ad aziende che operano nel settore aerospaziale e dell’aeronautica, per sviluppare maggiori relazioni commerciali con i principali operatori, tipo Leonardo, Boeing, che a loro volta devono garantirsi una supply chain ma che cercano partner non troppo grandi nelle dimensioni. Il problema è come entrare in contatto con questo genere di aziende e trovare quelle con le necessarie certificazioni. L’assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato ha compreso tutte le potenzialità, e si è attivato per la rete».

Si tratta infatti non solo di dare lavoro a molte aziende esistenti, ma anche di far nascere delle start up. Non a caso il primo incontro della rete Air aveva come titolo «Esplorazione umana dello spazio come ecosistema per l’innovazione del tessuto industriale del Veneto». Il fatto di appartenere a questa rete dà la possibilità agli imprenditori del territorio di entrare in contatto con i grandi nomi dell’aerospazio, fare sistema e abbattere i costi. Inoltre possono beneficiare dei fondi del Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza, e di quelli europei.

A breve i viaggi spaziali accessibili a privati

«Non sono per nulla pessimista, anzi», prosegue Federico Zoppas. «Fino a poco tempo fa lo spazio era molto costoso ma ora, grazie agli investimenti privati, i costi si sono ridimensionati e quindi è plausibile che i viaggi spaziali diventino accessibili a privati. Tutto è in accelerazione in ambito spaziale: basta pensare che in orbita ora ci sono 5.000 satelliti, 1.200 dei quali lanciati nell’ultimo anno e mezzo, mentre nei prossimi anni ne sono previsti 30mila. Ci sono aziende venete capaci di lavorare su elementi che saranno meno costosi, a partire dalle tute spaziali, visti i prezzi attuali di quelle riservate agli astronauti».

Tute spaziali in via di sviluppo

Ad esempio, la Dainese lavora da dieci anni allo sviluppo di tute spaziali in collaborazione con Nasa ed Esa (Agenzia spaziale europea), per supportare gli astronauti nella missione su Marte e a bordo della Stazione Spaziale Iss che limiti gli effetti dell’assenza di gravità. Questa è una delle aziende regionali che stanno investendo in questo genere di progetti: la Rete interpreta l’aerospazio come possibile driver di innovazione per le attività di telecomunicazione, navigazione, osservazione della Terra e meteo.

Nel frattempo sono stati firmati i contratti tra l’Agenzia Spaziale Italiana e Leonardo per i payload (carico utile) delle prossime missioni Platino per l’osservazione della Terra con minisatelliti: Leonardo fornirà la camera ottica ad alta risoluzione per Platino 3 e lo strumento iperspettrale per Platino 4. I payload supporteranno il monitoraggio del territorio, delle risorse naturali e atmosfera, per una gestione più sostenibile dell’ambiente.

Laura Zanoni

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