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AGITAZIONE

Riello, i lavoratori scioperano contro il piano di esuberi

Contrarietà anche per la disdetta degli accordi economici aziendali

Otto ore di sciopero venerdì e un presidio davanti alla sede di Confindustria. È la prima delle iniziative decise ieri in assemblea dai lavoratori di Riello, come segno di protesta contro il piano industriale presentato dal gruppo leader nazionale delle caldaie e bruciatori a uso industriale.
«L'agitazione è stata proclamata a sostegno della trattativa tra le organizzazioni sindacali, la Rsu aziendale e la direzione», spiegano i segretari Stefano Zantedeschi della Fiom Cgil, Massimiliano Nobis della Fim Cisl e Antonio Veneri della Uilm Uil. «Verrà ribadito che siamo fortemente contrari al piano di esuberi, presentato dalla Riello e confermato con l'avvio formale della procedura di licenziamento nel sito di Legnago». I lavoratori hanno espresso anche forte contrarietà e preoccupazione per la disdetta degli accordi aziendali, relativamente alla parte economica, di un importo annuo lordo di 6mila euro per dipendente. «Il recupero della redditività aziendale non può passare attraverso la riduzione degli stipendi e dei diritti, ma deve avvenire attraverso gli investimenti e il rilancio dell'attività industriale», dicono i rappresentanti sindacali. «L'assemblea ha dato mandato alla delegazione sindacale di rivendicare l'utilizzo del contratto di solidarietà».
In questi ultimi tre anni il mercato italiano della termomeccanica ha lasciato sul tappeto il 40% del proprio valore: tuttavia il gruppo Riello, che oltre alla sede di Legnago conta 8 stabilimenti e produce caldaie e bruciatori con i marchi Riello, Beretta, Thermital e Vokera, ha mantenuto i ricavi stabili a 500 milioni con una redditività sul 13%. Nei giorni scorsi Riello ha nominato un nuovo amministratore delegato, Umberto Ferretti, manager esterno che ha lasciato il gruppo Watson, colosso Usa delle rubinetterie. E il gruppo sta giocando un'importante partita con il consorzio di banche che 9 anni fa aveva concesso un finanziamento di 360 milioni per il riacquisto del 50% dal fondo Carlyle: oggi i debiti sono in scadenza e Riello ha chiesto di rivedere i rimborsi, in linea con le scadenze del nuovo piano industriale. M.Tr.

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