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CERIMONIA AL QUIRINALE

Rana e Pedrollo
campioni
del Made in Italy

Il presidente della Repubblica premia Giovanni Rana
Il presidente della Repubblica premia Giovanni Rana
Il presidente della Repubblica premia Giovanni Rana
Il presidente della Repubblica premia Giovanni Rana

Camilla Ferro

La qualità fa la differenza, eccome se la fa. A maggior ragione quando c’è da portare nel mondo il «Made in Italy». «È il segno distintivo del nostro Paese e il premio Leonardo agli imprenditori che hanno contribuito ad affermarlo svolge una funzione di stimolo per continuare al meglio ricerca, lavoro, intelligenza e valore sociale».

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha accompagnato con queste parole, ieri, la consegna del riconoscimento per la «Giornata della Qualità» a sette imprenditori. «Chi come voi sostiene l’innovazione migliorando la competitività dell’intero sistema», ha aggiunto, «promuove l’immagine e l’eccellenza dell’Italia nel mondo: un ruolo importantissimo che merita il plauso delle istituzioni e dei cittadini».

Per Verona, c’è di che gongolare: due dei sette protagonisti della cerimonia al Quirinale sono veronesi. Giovanni Rana e Silvano Pedrollo hanno ricevuto dal Capo dello Stato l’ambito Leonardo per «qualità e vocazione nell’export delle loro aziende», contribuendo così a portare ad altissimi livelli non solo il valore dell’impresa Italia ma anche di quella specificatamente scaligera. «Per noi è un onore», hanno commentato all’unisono, «essere stati scelti tra tanti per il nostro lavoro a difesa del Made in Italy, ci rende orgogliosi e ci stimola a continuare su questa strada, anzi, se possibile, a fare ancora meglio».

Gli altri insigniti sono Ermenegildo Zegna, amministratore delegato del Gruppo Zegna, Davide Campari, Alberto Vacchi della bolognese Ima e Vittorio Livi della Fiam Italia; il «Leonardo International» è andato invece a Ahmad Pourfallah, il presidente della Camera di Commercio Irano-Italiana «per aver contribuito a sviluppare e migliorare i legami culturali ed economici tra i due Paesi».

Camilla Ferro

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