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Paluani spinge sui continuativi
e sfiora i 40 milioni di fatturato

Lo stabilimento  della Paluani a Dossobuono
Lo stabilimento della Paluani a Dossobuono
Lo stabilimento  della Paluani a Dossobuono
Lo stabilimento della Paluani a Dossobuono

Bilancio positivo in casa Paluani, per la campagna produttiva 2015 dei lievitati da ricorrenza. Pandori e panettoni hanno visto crescere la produzione sia in termini di volumi sia sul fronte del prezzo, con riflessi positivi su un fatturato annuo che a giugno (l’esercizio dell’azienda chiude a metà anno) dovrebbe stabilizzarsi poco al di sotto dei 40 milioni, con l’ultima riga di bilancio in utile.

«La politica produttiva inaugurata negli ultimi anni sta dando buoni frutti», commenta il presidente Renato Tengattini. «I dolci delle feste di Natale e Pasqua pesano ancora per quasi l’80% dei ricavi», aggiunge, «ma è un dato notevolmente diminuito nel corso degli ultimi dieci anni. Stiamo cercando di aumentare infatti la quota dei continuativi, dalle merendine alle specialità farcite fino alla croissanteria. Senza dimenticare però la produzione per conto terzi, pari a circa il 30% del totale del comparto e indubbia fonte di soddisfazioni, come nel caso del panettone Tre Marie prodotto nello stabilimento di Dossobuono, dove sono impiegati 65 dipendenti fissi cui si aggiungono circa 600 stagionali impegnati nelle diverse fasi di produzione, soprattutto tra la fine agosto e la fine dell’anno». La produzione a marchio Paluani ha visto una leggera crescita delle quote di mercato, attualmente comprese fra il 5 e il 6% in un contesto di forte competizione.

Fondata a Verona nel 1921 come azienda individuale produttrice di pandori, già negli anni Trenta ampliò la propria produzione anche ai panettoni, acquistando negli anni ’60 il marchio della Pasticceria Cometti. Rilevata dopo alcune vicissitudini finanziarie da Luigi Campedelli e Gino Cordioli nel 1968, fu risanata e trasformata in società per azioni nel 1973, fino a divenire alla fine degli anni Settanta uno dei maggiori player nel comparto dei dolci da forno. Al 1976 risale invece lo spostamento della produzione nello stabilimento Dossobuono, divenuto da allora la sede dell’azienda. Dal 1989 è stata affiancata da uno stabilimento di Corso Milano per la preparazione dei semilavorati di cioccolato di copertura e in barrette, ma anche delle uova pasquali.

PREZZI IN CALO. «Ad aiutare la campagna produttiva natalizia del 2015 e quella pasquale già in atto è una tensione sui prezzi delle materie prime più contenuta rispetto ad altri anni, tale da consentire margini migliori» aggiunge Tengattini. «A spingere i fatturati degli ultimi anni è stata anche la crescente attenzione verso l’estero grazie alla creazione di una specifica unità export. Germania e Spagna sono i Paesi europei che più sostengono le esportazioni dell’azienda di Dossobuono (superiori al 15% dei ricavi), ma crescente è l’attenzione al di fuori del continente, in particolare verso il mercato della Cina. Ad eventuali acquisizioni Paluani non chiude la porta, ma non sono attualmente all’ordine del giorno. «Siamo più che altro concentrati nell’ampliamento dei settore dei prodotti quantitativi, già superiori al 20% del fatturato totale rispetto al 5% di 15 anni fa» conclude il presidente.

Alessandro Azzoni

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