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La trattativa

Paluani, si tratta per la cessione. Nessuna conferma o smentita sull'ipotesi Sperlari

di Valeria Zanetti
La sede della Paluani
La sede della Paluani
La sede della Paluani
La sede della Paluani

«Stiamo trattando e siamo quasi arrivati alla fase finale. Per questo sul nome del possibile acquirente non smentisco, né confermo». Luca Longaretti, amministratore delegato di Paluani spa, non si sbilancia sull’ipotesi circolata in questi giorni di un compratore, la cremonese Sperlari, leader nel segmento caramelle e torroni, controllata dal gruppo tedesco Katjes International Gmbh, che sarebbe disposto a rilevare la maggioranza delle quote della società dolciaria di Dossobuono, proprietaria dello storico marchio del pandoro veronese. «Dalla fine di novembre siamo in trattativa con alcune aziende interessate. Tra non molto arriveremo a chiudere. Siamo a buon punto», si limita a dichiarare Longaretti. Paluani ha presentato in Tribunale a fine ottobre la richiesta di concordato in bianco, congelando così le richieste dei creditori. Entro il 22 febbraio avrebbe dovuto presentare la proposta contenente il piano di ristrutturazione del debito contratto con fornitori e soprattutto banche. A quella data tuttavia l’azienda aveva ottenuto dai giudici della Mastino un’ulteriore proroga di 60 giorni. «Sostanzialmente, ultimata la campagna di Pasqua e prima dello scadere del termine che ci è stato concesso, potremo ufficializzare il nome dell’acquirente e portare il piano in Tribunale», traccia il quadro l’ad, entrato nel cda del gruppo dolciario a metà ottobre, per guidarlo fuori dalle secche della crisi determinata dal crollo dei consumi in periodo Covid ma anche dai problemi ereditati dal Chievo Verona di cui Paluani era azionista di maggioranza. Nonostante la cautela di Longaretti, il nome di Sperlari circola in alcuni ambienti. A fare il tifo per la conclusione dell’affare che traghetterebbe Paluani in una galassia industriale solida, salvaguardando i posti di lavoro, anche i sindacati, che ieri erano in Regione, con i rappresentanti aziendali per sottoscrivere la Cassa integrazione straordinaria per i 56 dipendenti dal 29 marzo (giorno successivo al termine della campagna pasquale, ndr) al 31 agosto. «La speranza è che dopo l’estate la produzione riprenda in vista del successivo Natale», afferma Matteo Merlin, alla guida di Fai Cisl, sigla degli alimentaristi, «e che chiunque subentri sia in grado di garantire continuità al gruppo, con un progetto di sviluppo anche nelle produzioni di prodotti continuativi»..

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