In deciso recupero, ma ancora lontano dalla performance record del 2019, il turismo veronese accelera sulla ripartenza, soprattutto sul Garda. Le presenze nel primo semestre decollano (+92%) rispetto allo stesso periodo 2020, pesantemente segnato dalla pandemia e vissuto quasi tutto in lockdown. Sono quasi 2.5 milioni le giornate di vacanza trascorse tra le destinazioni lago, città e territori: Lessinia, Valpolicella, Soave-Est Veronese e Pianura dei Dogi, nel gennaio - giugno 2021. Un dato, però, ancora lontano dai 6.8 milioni di pernottamenti di due anni fa, che evidenzia un calo complessivo del -63,7% (-4,4 milioni di presenze). Mancano soprattutto gli stranieri (-3,6milioni di giornate), mentre gli italiani contengono a -800mila.
Destination Verona
A darne conto, il report «Verona e le sue destinazioni. Un’analisi dei flussi turistici», curato dal Servizio studi e ricerca dell’ente camerale, che per la prima volta accende i riflettori anche sulle quattro zone meno turistiche della provincia. Per reagire agli effetti dell’emergenza sanitaria, infatti, oltre a rilanciare la promozione dell’intero territorio con il progetto «Destination Verona», la Camera ha registrato il marchio delle quattro aree e presenta oggi un’analisi più specifica sui flussi dei visitatori e sulle potenzialità delle zone.
Nel 2020 - 65,8% di presenze
Lo studio evidenzia come le presenze nel Veronese, prima del Covid – 18 milioni nel 2019 di cui 13.7 milioni sul lago e 3.5 milioni in città, per il 76.3% turisti stranieri e per il 23.7% italiani – proiettassero Verona al 5° posto tra le province italiane e al 2° tra le province venete per visitatori. Con la pandemia, ne sono state perse 10.5 milioni (-65.8%, le straniere: -34.7%, le italiane) e tutta la provincia ne ha risentito. Il primo semestre 2021, pur mantenendo il segno «meno» sullo stesso range temporale 2019, vede i pernottamenti salire di 1.2 milioni sull’anno prima, quando, a parte gennaio e febbraio, gli altri mesi erano trascorsi quasi completamente in confinamento, con l’impossibilità di muoversi da casa o di spostarsi in altre regioni. L’incremento di quest’anno si scompone in un +314mila giornate di permanenza per gli italiani, e in +881mila per gli stranieri. Il mese di giugno, in particolare, mette in luce una relativa ripresa, con una crescita in valori assoluti di quasi un milione di presenze (+232,3%). Rispetto alla diminuzione di oltre 2 milioni di pernotti nel 2020, il recupero è stato di 988mila giornate. Ma ecco come è andata territorio per territorio.
Il Garda
Il lago e il suo entroterra evidenziano 1.8 milioni di presenze contro le 564mila dell’anno prima: il recupero sul 2020 nel mese di giugno rappresenta il picco del +254,8% (il confronto sul 2019 è sempre negativo, al -42,9%). Bene gli italiani, con +285mila presenze; meglio ancora gli stranieri, con poco meno di un milione di pernotti. Anche se rispetto al semestre 2019 il divario da colmare rimane cospicuo (-62,3%), visto che manca tutto il turismo di primavera, (Pasqua, i ponti, Pentecoste e Corpus Domini) e cioè marzo (-81,3%), aprile (-97%) e maggio (-61%). Nel 2019, il 75,9% delle presenze scaligere si concentrava sul Benaco, con la Germania primo cliente, poi Paesi Bassi e Regno Unito a capofila dei Paesi di provenienza.
La città
Se il lago dà segni di ripartenza, la città non riesce a svoltare. Quest’anno le giornate di vacanza trascorse a Verona dai turisti sono poco più di 327mila contro le 411mila del 2020 (- 84mila; -20,6%). Rispetto al 2019 il calo è di -886mila presenze (-73,1%). Mancano gli italiani, in flessione di 279mila pernotti rispetto a due anni fa; di 3.600 giornate sul 2020. Disertano soprattutto gli stranieri: -607mila sul 2019; -81mila sul 2020. Segnali di recupero, rispetto all’anno scorso si colgono da marzo; a giugno (102mila pernotti), la variazione è stata pari a +204%. Nel periodo pre-Covid, invece, il 19.4% delle presenze totali della provincia si concentrava in città e nei comuni limitrofi, in testa turisti tedeschi, inglesi e russi per una stagionalità, più assidui nei mesi non estivi.
Le altre destinazioni
Le destinazioni Valpolicella, Lessinia, Est veronese e Pianura dei Dogi mettono insieme 336mila presenze, meno della metà di due anni prima. L’enoturismo che aveva iniziato a consolidarsi in Valpolicella e nella zona di Soave attirando visitatori italiani e stranieri, già l’anno scorso risultava più che dimezzato, con una componente internazionale gravemente ridimensionata.