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EDILIZIA

Nel Veronese balzo di richieste per le case in calce e canapa

L’uso della canapa si sta diffondendo con la bioedilizia
L’uso della canapa si sta diffondendo con la bioedilizia
L’uso della canapa si sta diffondendo con la bioedilizia
L’uso della canapa si sta diffondendo con la bioedilizia

Abitazioni salubri, confortevoli, sostenibili, rispettose dell’ambiente e, finalmente, alla portata di tutti. Verona si conferma la piazza italiana ideale per la realizzazione di palazzine e abitazioni in calce e canapa, come quella che si sta finendo di realizzare a Pedemonte, al centro del cantiere aperto promosso da Tecno Canapa e Senini Pose con il distributore locale Pauletti.

 

I sei appartamenti, come i nove ultimati di recente a San Vito di Negrar, sono già stati tutti acquistati, a conferma che il settore è in crescita. Se fino a qualche anno fa gli involucri in canapa e calce erano elitari e circoscritti a una ristretta nicchia di persone abbienti, adesso la bioedilizia inizia a prendere piede, grazie anche agli incentivi sempre più puntuali per ammodernare e realizzare gli edifici nel rispetto dell’efficientamento energetico. Marco Pauletti, titolare di seconda generazione dell’omonima azienda di Arbizzano, fondata nel 1961 dal padre Vittore, ha fatto della bioedilizia una vera e propria scelta di vita che solo adesso, dopo circa 25 anni, sta iniziando a dare le prime vere soddisfazioni. Il 20% circa del fatturato dell’azienda, che conta 18 dipendenti e complessivamente si aggira sui 5 milioni di euro, deriva infatti dalla vendita e distribuzione di materiale naturale di origine locale.

 

«Con il Superbonus quella della bioedilizia è una scelta ancora più accessibile, specie per complessi abitativi con un elevato numero di appartamenti», spiega. «Più unità ci sono e più si amplia il tetto di spesa per l’efficientamento energetico. In generale la differenza di prezzo tra prodotti sintetici e bio è diminuita notevolmente. Questo anche grazie a una crescente sensibilità sociale per il vivere bene e nel rispetto del pianeta».

 

Imprenditori, architetti, ingegneri, stanno tastando sempre più il terreno, cimentandosi con involucri, come quello in canapa e calce, che si stanno dimostrando altamente performanti. «L’edilizia è una realtà conservatrice e i cantieri aperti puntano ad avvicinare gli addetti ai lavori e a rispondere a dubbi», interviene Paolo Ronchetti, direttore commerciale e marketing del gruppo Tecnocanapa nell’azienda di Montichiari, Senini Srl.

 

«A Verona stiamo ricevendo riscontro più che in ogni altra città d’Italia. Il nostro obiettivo, dal 2011, è di portare alla scala industriale sistemi costruttivi di isolamento che fino a una decina di anni fa erano relegati alla nicchia degli artigiani ambientalisti. L’involucro di canapa e calce è ideale per l’isolamento e la regolazione idrotermica, e consente un grande risparmio in sistemi di riscaldamento o raffrescamento. Inoltre sequestra CO2 invece di immetterla in atmosfera e può anche essere utilizzato per migliorare l’esistente, trattandosi di un materiale duttile». Sul nostro territorio, negli ultimi tre anni, il suo uso è in continuo crescendo. Dal centro di Verona, a Borgo Milano, da Pescantina a Grezzana, gli esempi di restauri e nuove costruzioni sono ormai molti, specie nella zona della Valpolicella.

Chiara Bazzanella

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