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Nasce Turismo Inclusivo «Un settore in crescita»

Il progetto si chiama «Turismo Inclusivo» e parte da un dato, quello della domanda potenziale di questo tipo di servizio, stimata in circa 127,5 milioni di persone in Europa, pari al 17% della popolazione del Vecchio Continente. Per dare una risposta a questo target tutt’altro che di nicchia, che comprende soprattutto famiglie con bambini, anziani, disabili, l’agenziaa veronese EcoComunicazione e la trentina Remoove srl, attive nell’innovazione sociale e sostenibilità ed esperte di comunicazione e progetti di inclusività e bike tourism, hanno messo sul tavolo le rispettive competenze, aggiungendo i fondi previsti dal bando della Regione Veneto per il rilancio del settore turistico (Por-Fesr, Programma operativo regionale - Fondo europeo di sviluppo regionale, 2014-2020 – Asse 3) cioè 6,5 milioni di euro stanziati per investimenti rimborsabili fino all’80% a fondo perduto. Il risultato è un progetto che, affermano Francesco Premi e Alberto Sperotto di EcoComunicazione, «punta alla ripresa della domanda turistica verso destinazioni e prodotti turistici della Regione, attraverso una progettualità comune e condivisa grazie all’attivazione di aggregazioni di piccole e medie imprese». Nucleo del progetto è un’offerta fruibile da tutti grazie a un modello di accessibilità replicabile nel territorio regionale, in cui una quindicina di pmi raggruppate in un’Ati (Associazione temporanea d’impresa) diventano protagoniste della prima esperienza cicloturistica inclusiva d’Italia, costituendo una specifica rete di strutture pronte a rispondere alla crescente domanda. «Stiamo terminando in questi giorni la presentazione di Turismo Inclusivo per lo scouting di almeno 15 imprese tra le più coerenti con i contenuti del progetto», raccontano Andrea Tomasoni e Mattia Bonanome di Remoove, «per poi creare l’Ati che sottoporrà formalmente il progetto. Con questi soggetti condivideremo anche il piano di investimento: per singola struttura prevediamo un range tra 40 e 50mila euro di spese, rimborsabili a fondo perduto fino all’80%». Quali proposte innovative potranno essere rimborsabili? I promotori qualche suggerimento lo danno: un manuale operativo realizzato dopo un sopralluogo della struttura, da usare per fornire al cliente con esigenze specifiche tutte le informazioni tecniche necessarie; l’affiancamento specialistico per l’adeguamento delle competenze del personale e del management; un mezzo di trasporto inclusivo come un tandem a pedalata assistita; l’elaborazione di una guida cicloturistica inclusiva; una massiccia campagna di marketing e di comunicazione per la promozione tra i principali tour operator. «L’invito», precisano i promotori, «è comunque ancora aperto a hotel, pensioni, residence, ostelli, b&b, rifugi alpini, camping, agriturismi che condividano con noi la necessità di cambiare radicalmente l’offerta turistica nella nostra regione, grazie ad azioni di innovazione sociale e ad un bando dalle dotazioni finanziare che raramente si sono viste per questo settore». •

Francesca Lorandi

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