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Casa, compravendite in calo: mutuo conveniente sull’affitto

Nella provincia scaligera dai 1.113 rogiti tra aprile e giugno 2022, alle 903 stipule 2023. Il calo è superiore alla media italiana
Annunci in un’agenzia immobiliare: in calo le compravendite
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Il rialzo dei tassi di interesse praticato sui mutui, conseguente alle decisioni della Bce, allontana gli ipotetici acquirenti di prima casa dalle agenzie immobiliari. Il risultato è nei numeri che arrivano dall’Agenzia delle Entrate sui rogiti chiusi nel secondo trimestre dell’anno, in flessione del -18,9% in città con una contrazione a due cifre: si passa dai 1.113 affari chiusi davanti al notaio nel periodo tra aprile e giugno del 2022, alle 903 stipule di quest’anno.

Il calo è superiore alla media Italia, che segna una flessione del 16%.

La classifica delle città

Tra le grandi città monitorate dall’Ufficio studi di Gruppo Tecnocasa, solo Bologna (-22,8%) e Roma (-21,5%) fanno peggio di Verona. «I dati», affermano gli analisti di Tecnocasa, «mostrano che il mercato immobiliare si trova in una fase di sensibile rallentamento: l’aumento dei tassi di interesse e l’incertezza generale creano prudenza nei potenziali acquirenti, soprattutto in chi deve ricorrere a un mutuo. Infatti, dal lato creditizio si registra una contrazione della domanda e gli istituti di credito mostrano maggiore attenzione alla solvibilità dei richiedenti».

In questo contesto, l’Ufficio studi del gruppo immobiliare ha messo a confronto la rata del mutuo e i canoni di locazione nelle grandi città italiane, per verificare se ad un cliente convenga l’acquisto o l’affitto. Si sono considerati i prezzi e, ai tassi medi di settembre 2023, un mutuo a copertura dell’80% del valore dell’immobile e della durata di 25 anni.

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Conviene di più l'acquisto o l'affitto?

Nel caso dell’acquisto occorre sempre mettere in conto un capitale iniziale che copra il 20% del valore dell’immobile. Con l’aumento dei tassi in molte città la rata è più elevata dell’affitto. Non a Verona, dove la quota mensile per comprare un bilocale è di 547 euro (dai 360 euro del 2021), mentre per un trilocale occorre mettere in conto di rimborsare alla banca o alla finanziaria circa 651 euro al mese.

Affittare le stesse tipologie di immobile però risulta più salato e pari rispettivamente a 651 e 722 euro al mese. Quindi, in linea generale, rimane ancora da privilegiare l’acquisto.

Qual è la rata per una famiglia media

Per una famiglia media, il cui reddito netto annuo si aggira secondo l’Istat intorno ai 33.798 euro, comprare un appartamento da 187mila euro (partendo da un capitale iniziale di 37.400 euro), significa caricarsi una rata di mutuo di 845 euro, mentre ai tassi del 2021, a parità di rata, si sarebbe potuto acquistare un immobile da 254mila euro (con una disponibilità iniziale di 50.800 euro). Resta il fatto che la capacità di acquisto del cliente non è più la stessa di un anno fa.

«Attenzione però», avverte il presidente di Fimaa (federazione italiana mediatori agenti d’affari) di Verona, Francesco Gentili, «non siamo in una fase di crisi del mercato immobiliare, ma è una determinata fascia di mercato ad essere in difficoltà». Insomma, sono gli ipotetici compratori di prima casa dal valore compreso tra i 150 ed i 300mila euro e che necessitano di un finanziamento per concludere l’affare ad essere in affanno.

«Per il resto la domanda di immobili residenziali si mantiene vivace, anche perché molti sono tornati a comprare per investimento, finalizzando l’acquisto all’affitto, visto che i canoni di locazione sono in crescita», afferma. «Proprio a causa della vivacità della domanda, i prezzi delle case sono stabili», fa notare Gentili.

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Valeria Zanetti

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