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Musica e arte, il fatturato sale ma meno occupati

di Valeria Zanetti
Fondazione Arena Allestimento e scenografie dell’Aida edizione 2021
Fondazione Arena Allestimento e scenografie dell’Aida edizione 2021
Fondazione Arena Allestimento e scenografie dell’Aida edizione 2021
Fondazione Arena Allestimento e scenografie dell’Aida edizione 2021

Verona, nella top 20 nazionale per valore aggiunto prodotto dal sistema culturale e creativo, non riesce a tradurre con sufficiente efficacia questo posizionamento in termini di occupazione. Ad evidenziarlo è l’undicesima edizione del rapporto «Io sono la cultura», coordinato da Fondazione Symbola e Unioncamere con il contributo tecnico scientifico del Centro studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne. Il giro d’affari culturale La ricchezza prodotta in Italia dalla filiera nell’anno della pandemia, secondo lo studio, si è ridotta del -8,1% (a 84,6miliardi) contro il -7,2% medio nazionale; anche l’occupazione è scesa del -3,5% (-2,1% per l’intera economia italiana). Nonostante l’impatto della crisi, alcuni comparti culturali e creativi hanno mostrato segnali di tenuta. In particolare, le attività di videogiochi e software, pur registrando una leggera riduzione degli occupati (-0,9%), hanno aumentato la ricchezza prodotta del +4,2%, anche a causa della spinta al digitale e dell’home entertainment imposta dai vari lockdown. Patrimonio culturale Al contrario, le attività di valorizzazione del patrimonio storico e artistico sono state messe in ginocchio dalle misure restrittive e di contenimento del virus. Il valore aggiunto generato in provincia dalle attività di quest’ultimo tipo ha subito un grave contraccolpo. Ma ci sono territori che hanno sofferto ancora di più. In generale, quindi Verona nel 2020 sale al 14esimo posto in Italia per ricchezza determinata dal sistema culturale e creativo, che risulta pari al 5,6% del Pil totale scaligero (contro il 5,7% nel Paese). L’anno prima era al 20esimo posto della stessa classifica. Ma al 17esimo per occupazione generata dal settore (6,4% del totale). Un posizionamento perduto, quest’ultimo, nell’anno del Covid. Il Veronese, secondo il rapporto, scivola fuori dalla top 20, superata in Veneto da Padova, Venezia, Vicenza e Treviso, tutte con incidenza media dell’occupazione culturale superiore al totale Italia, al 5,8%. In regione, tuttavia, il Pil prodotto dal sistema ha subito una frenata del -9%, fermandosi a 7,4miliardi, mentre gli occupati, 135.500 (il 9,4% del totale nazionale) sono complessivamente scesi del 3,3%. Il rapporto insiste comunque sulla necessità di spingere sul comparto che ha dimostrato di saper creare Pil e posti di lavoro. Molti gli esempi di come si possa avvicinare una porzione di pubblico più significativa alle iniziative culturali o all’industria creativa, anche con modalità inedite. Da Verona vengono segnalate diverse iniziative. Lirica e Fondazione Arena Tra queste, Fondazione Arena ha provato a programmare stagioni in modo innovativo, cercando di considerare «il teatro musicale come un’opportunità dove la cultura assume nuovi significati e connessioni, dal turismo, al sociale, alla formazione», si legge. Nell’anfiteatro gli spettacoli dal vivo proposti, con ingressi contingentati, sono accompagnati da un allestimento in ledwell, una sorta di immenso televisore di 400 metri quadrati capace di produrre immagini delle opere più famose dei principali musei italiani, che sviluppano scenografie al posto delle tradizionali architetture. Una innovazione nata dal limite di non poter disporre a pieno regime, anche per ragioni di distanziamento, dell’esercito di tecnici e macchinisti che solitamente si muove invisibile nel retropalco. Aida è accompagnata dalle immagini autentiche dell'antico Egitto, in collaborazione con il Museo Egizio di Torino. Ruolo dell’università Nel rapporto vengono menzionati anche l’Università locale, che sta sviluppando iniziative ed insegnamenti a sostegno dell’industria creativa dei videogiochi insieme ad altri atenei e centri di ricerca italiani. E il Children Museum che ha lavorato su inclusione pubblica e salute, mettendosi a disposizione, come altri luoghi di cultura, della campagna di vaccinazione nazionale contro il Covid.•.

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