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Tra storia e attualità

Marmomac, il logo è la «Pace» del Canova: l'opera ora si trova a Kiev

Intervista alla dottoressa Moira Mascotto, Direttore del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno
La direttrice Mascotto illustra la Pace del Canova a Marmomac
La direttrice Mascotto illustra la Pace del Canova a Marmomac
Moira Mascotto - Direttore Gispoteca di Possagno

Il logo di questa edizione di Marmomac è la Pace, opera di Antonio Canova, uno dei più grandi scultori non solo del periodo neoclassico, ma anche uno dei più grandi artisti di sempre, al pari di Raffaello, Michelangelo, Caravaggio.

Oggi, all'interno di Veronafiere, è stato possibile avvicinarsi all’arte del celebre scultore grazie a un contributo di Vittorio Sgarbi, Presidente di Fondazione Canova, e della dottoressa Moira Mascotto, Direttore del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, il luogo che custodisce l’eredità storica ed artistica di Antonio Canova. 

«Marmomac quest'anno ha utilizzato l'immagine della pace, opera che il Canova ha creato tra il 1810 e il 1815 circa. L'artista aveva avuto una commissione da un principe russo perché la sua famiglia aveva avuto un importante ruolo nel mettere pace nei dissesti europei dell'epoca. Negli anni l'opera è arrivata in Russia e poi è stata data al museo nazionale di Kiev dove tutt'oggi il marmo è custodito, pensate al filo russo che lega l'arte alla contemporaneità. Il Canova è definito l'ultimo degli antichi e il primo dei moderni», racconta ai microfoni di Telarena la direttrice Mascotto.

 

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