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La rassegna della pietra naturale

Si chiude Marmomac 2021, i numeri e il bilancio: «Una sfida vinta, non era scontato»

MARMOMAC 2021 (foto Marchiori)

Oltre 30 mila operatori qualificati, di cui il 48% dall’estero, in rappresentanza di 120 nazioni: sono i numeri di consuntivo del 55/o Marmomac, che ha chiuso oggi dopo quattro giornate di business, eventi e formazione alla Fiera di Verona, salone leader internazionale per l’intera filiera della pietra naturale, primo appuntamento in presenza dopo lo stop imposto dalla pandemia. Importatori, contractor, architetti e designer da tutto il mondo hanno incontrato 756 aziende espositrici, di cui 329 straniere da 39 paesi. In tutto nove i padiglioni espositivi, per un totale di 60 mila metri quadrati netti, comprese le aree esterne con blocchi, lastre e le grandi macchine di lavorazione.

«Questa edizione di Marmomac - commenta Maurizio Danese, presidente di Veronafiere - ha vinto una sfida il cui esito non era affatto scontato: mantenere l’elevato profilo di internazionalità e soddisfazione degli operatori che ha sempre contraddistinto l’evento. Da questo possiamo trarre due considerazioni. Primo, che il salone possiede una capacità attrattiva per il settore lapideo in grado di superare anche le difficoltà ancora legate alla pandemia. Secondo, abbiamo la prova che le grandi rassegne internazionali possono essere organizzate in presenza e in totale sicurezza, garantendo importanti opportunità di business e relazioni e ribadendo il ruolo fondamentale delle fiere per la promozione delle filiere industriali».

A contribuire all’internazionalità di questa edizione di Marmomac sono stati anche gli investimenti per selezionare e ospitare a Verona delegazioni estere di top buyer, sia fra gli architetti che tra gli importatori di blocchi, lastre e tecnologie, grazie ad un programma incoming che ha visto collaborare Veronafiere, Ice Agenzia e Confindustria Marmomacchine. La prossima edizione è in programma dal 27 al 30 settembre 2022, con la nuova collocazione infrasettimanale da martedì a venerdì.

 

LA POLEMICA 

Alla fiera Marmomac di Verona «ho visto voglia di ripartenza,» ma «con rammarico ho notato la presenza insidiosa, all’interno di una fiera dedicata al marmo, di un prodotto che marmo certamente non è, ovvero le ceramiche, quarzo e sintetici. Una scelta discutibile da parte degli organizzatori, che rischia soltanto di aumentare la confusione nel consumatore. Nei prossimi giorni non escludo che alcuni associati di Confindustria, legittimi proprietari di nomi e marchi, provvederanno a tutelare per vie legali i propri interessi e gli interessi dei consumatori». A dirlo Matteo Venturi, presidente della delegazione di Massa Carrara di Confindustria. «Spacciare per marmo prodotti che sono quarzo, pieni di resine, inchiostri etc - aggiunge in una nota -, non è altro che una truffa al consumatore e una violazione di un marchio registrato. Mi auguro che Comune di Carrara (Massa Carrara) e Regione Toscana ci aiutino a tutelare in tutte le sedi opportune un prodotto naturale che ha un legame plurimillenario con la il nostro territorio ed il nostro Pil».

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