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L'intervista

Secondulfo: «Ma gli anziani sostengono ancora i figli»

« Saranno i veri consumatori ma ora in tanti casi sono diventati il welfare per le giovani coppie. E soprattutto stanno risparmiando per i nipoti.»

Adulto-maturo, con buona capacità di spesa e svincolato da impegni familiari. Questo l’identikit dell’over 65, soprattutto donna, ancora in buona salute, che fa muovere la cosiddetta Silver Economy, un sistema integrato di consumi turistici, culturali, all’insegna del benessere e della salute, appannaggio della fascia medio abbiente della popolazione. Tanti gli aspiranti ad una vita senza pensieri ed acciacchi, dopo il lungo periodo lavorativo. Pochi gli eletti che riescono a coronare il sogno, come rileva Domenico Secondulfo, direttore onorario dell'Osservatorio dei consumi delle famiglie dell'Università di Verona, che da anni monitora con ricerche puntuali la capacità di spesa di chi vive in riva all'Adige. Compreso il segmento non più giovane.

Professore quale economia muove una fascia di popolazione sempre più over ora e, in prospettiva, muoverà nel prossimo decennio?
Ci sono studi sul turismo che dimostrano come abbia successo un target di proposte «tagliato» sulle esigenze dei pensionati, persone dai 65 anni ai 75-80 anni, che magari nella vita hanno viaggiato poco e cercano di compensare. I nonni provano a svincolarsi dai loro impegni nei confronti dei nipoti e tendono a concedersi qualche pausa. La dinamica interessa particolarmente le nonne, da una parte si occupano della cura dei nipoti, dall’altra vivono più a lungo e quindi hanno un maggior peso nel determinare i consumi degli over.

L’assenza di servizi per la maternità costringe ancora le nonne a fare le veci delle madri, impegnate sul lavoro?
La richiesta di nuore e figlie è ancora fortissima e la dipendenza aumenterà perché la maternità viene spostata in avanti, quando c’è sicurezza economica. Questo sottrae in generale potenziale alla Silver Economy. Altro problema che limita i consumi degli over è la necessità di sostenere i giovani e le giovani famiglie. Sempre più spesso il nipote in attesa di lavoro, disoccupato o precario, in parte si appoggia alla pensione dei nonni. Questi ultimi hanno talvolta entrate che sono pari o superiori allo stipendio dei genitori. Non a caso sta accelerando la tendenza di tenere qualche nonno in casa, a sostegno della ricchezza del nucleo familiare.

Quindi mancanza di tempo e insicurezza economica di figli e nipoti rappresentano potenziali ostacoli per l’economia d’argento? Una grossa porzione di ricchezza che potrebbe andare verso la Silver Economy di mercato devia verso l’assistenzialismo. Questi lacci non le permettono di svilupparsi al pieno del suo potenziale. Segnalo che la Cassazione con sentenza del 2022 ha sancito l'obbligo per i nonni di mantenere i nipoti se i genitori non sono in grado. Da qui risulta ancora più evidente che se la famiglia dei figli non è autonoma, la capacità di spesa degli over 65 è compromessa. Attenzione: il fenomeno dei working poor ha vent’anni e continua a crescere il numero di chi, pur lavorando, non ha abbastanza per vivere dignitosamente. Questa è una limitazione forte all’appagamento dei desideri, dopo la lunga stagione lavorativa. Ed è il nodo che non fa decollare i consumi della terza età anche tra il ceto medio-basso. Mi spiego meglio, se ho una pensione relativamente bassa, ma i miei figli sono sistemati, anziché fare il giro dell’Irlanda vado almeno in gita alle grotte di Frasassi.

Chi se lo può permettere in cosa spende?
Esistono proposte diversificate a seconda delle tasche e dalla disponibilità di tempo contrattata con nipoti e figli. Proposte anche di turismo religioso, intrattenimento e cultura, mostre, viaggi d’arte. Segmenti che sono ritagliati sui gusti delle over 65, numericamente più consistenti. Magari la scelta va su viaggi poco impegnativi in termini di trasferimenti ma comunque arricchenti. Poi i consumi riguardano la soddisfazione degli indicatori di qualità della vita, come riuscire a curarsi, soprattutto andare dal dentista, poter prestare la massima attenzione alla propria alimentazione in modo da scongiurare malattie. Ma in questo caso stiamo già parlando di tendenze trasversali, che interessano anche persone più giovani e che si consolidano dai 50 anni in su.

Cosa succederà in futuro?
Chi adesso ha più di sessant’anni rappresenta l’ultima generazione che ha beneficiato del sistema pensionistico efficiente. Ha un reddito sicuro, anche decente, da poter mettere sul tavolo. Spesso ha l’abitazione di proprietà, grande o piccola che sia. Le famiglie che vivono nel disagio economico non sono in genere quelle dai 60 anni in su. Però sostengono una fetta di quelli che stanno sotto. Più in generale la Silver Economy è per chi è rimasto dalla parte buona della barricata.

Guardando alla progressiva polarizzazione della società si tratta di una popolazione sempre più ristretta...
Le proporzioni si avvicina ad un 20% che si può permettere delle cose contro un 80% che non ce la fa. Ma attenzione: la tendenza in Veneto negli ultimi anni da parte di tutti i nuclei familiari, compresi i più abbienti, è improntata al massimo risparmio. Si ha paura del futuro e non si spende più, quindi l’economia si ingessa. Negli anni ’60, davanti alla prospettiva di un’economia in crescita la gente spendeva anche se i soldi non li aveva e firmava cambiali. Adesso non sappiamo cosa succederà tra tre mesi: emblematico il caso delle nostre bollette. Rischiamo che la nostra Silver Economy si limiti a soddisfare bisogni ed esigenze di natura assistenziale e sanitaria. Man mano che si estinguerà la base di anziani con pensioni buone o accettabili, verrà meno un importante sostegno sociale. Questi fenomeni non sono certo centrali nei programmi delle coalizioni che si presenteranno alle elezioni del 25 settembre. •. 

Valeria Zanetti

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