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La società costruttrice: «Il tunnel del Brennero sarà pronto nel 2032»

Cantiere L’inizio della galleria del nuovo tunnel del Brennero a Mules di Fortezza
Cantiere L’inizio della galleria del nuovo tunnel del Brennero a Mules di Fortezza
Cantiere L’inizio della galleria del nuovo tunnel del Brennero a Mules di Fortezza
Cantiere L’inizio della galleria del nuovo tunnel del Brennero a Mules di Fortezza

Il tunnel del Brennero potrà essere aperto nel 2032. Ad affermarlo è Bbt Se, la società che sta realizzando la galleria di base su incarico di Italia, Austria ed Unione Europea. L’azienda, interpellata da L’Arena, ieri ha rimarcato che «il cronoprogramma attuale prevede che i lavori siano conclusi nel 2031, in modo che, dopo un periodo di prova, la messa in esercizio dell’infrastruttura possa avvenire nel 2032». Questo per quanto riguarda i lavori strutturali di realizzazione del traforo. Lavori di costruzione Si tratta di un’affermazione non di poco conto. Queste parole infatti confermano che la data di termine dei lavori al 2028 prevista originariamente, che ancora viene riportata sul sito di Ferrovie dello Stato e che continua a circolare in alcuni ambienti, è in realtà ampiamente superata. E se questo non è certo un dato positivo, visto che il tunnel del Brennero dovrebbe garantire una quanto mai necessaria via di collegamento privilegiata fra Verona, l’Austria e l’intera Europa centro-settentrionale, va però detto che la scadenza 2032 è comunque migliorativa rispetto al 2034, tornata alla ribalta nelle ultime settimane negli incontri e vertici europei sul tema dei trasporti internazionali. Traforo e treni Bbt Se, d’altro canto, precisa che non rientra fra le sue competenze la situazione delle tratte di accesso a Nord e a Sud del tunnel. «Noi possiamo solo parlare della galleria che collega Fortezza, in Italia, con Innsbruck, in Austria», spiega. Non è quindi per nulla scontato che fra nove anni siano pronte anche le linee ferroviarie su cui dovrebbero viaggiare i treni passeggeri e merci che dovrebbero utilizzare quella che ufficialmente si chiama Galleria di base. Anzi, stando a quanto spiegava ieri sul nostro giornale Vittorino Beifiori, che è un esperto di trasporti internazionali, ci sono molti problemi strutturali ancora da risolvere. «Ad oggi sono stati scavati 159 dei 230 chilometri di gallerie che formano il sistema del tunnel», continua la società. I trafori in corso di realizzazione sono tre. In due di essi viaggeranno i treni, divisi per senso di marcia. Il terzo è un cunicolo, che attualmente serve per la verifica della situazione geologica dei tratti di montagna che vengono scavati e che, una volta terminati i lavori, verrà utilizzato per effettuare manutenzioni e drenare le acque. «Attualmente sono attivi sei cantieri, due in Italia e quattro in territorio austriaco, ed il termine delle operazioni di scavo è previsto per il 2028», continua Bbt. Poi partirà la posa dei binari e delle varie attrezzature tecnologiche necessarie per garantire il funzionamento della linea ferroviaria. Il tunnel è lungo 55 chilometri e si congiungerà alla circonvallazione ferroviaria di Innsbruch, che anch’essa si trova sotto la montagna, diventando di 64 chilometri. Una volta realizzata, questa sarà la galleria più lunga del mondo. Per la sua costruzione l’Unione Europea, che copre il 40% delle spese, e gli stati italiano ed austriaco, che si fanno carico dell’altro 60%, devono sborsare in tutto 10,5 miliardi di euro. «Si tratta di un’opera epocale, della quale anche noi, pur non essendo partner dell’iniziativa, auspichiamo l’apertura il più presto possibile», afferma Diego Cattoni, l’amministratore delegato di Autostrada del Brennero Spa. «Questa infrastruttura potrà rendere il trasporto su rotaia più competitivo e, quindi, permetterà di trasferire una parte del traffico pesante dall’autostrada alla ferrovia», continua Cattoni. Il quale ricorda che il movimento di merci sull’asse Sud Nord è destinato ad aumentare, perché con il raddoppio del canale di Suez molte più navi vengono a scaricare nei porti italiani e che è previsto un incremento del traffico che interessa i porti di Trieste e Venezia anche con l’apertura del corridoio ferroviario con l’Ucraina a cui stanno lavorando un gruppo di aziende ed il Governo italiano. •.

Luca Fiorin

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