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Colognola ai Colli

L'azienda veronese in prima linea per le mascherine: «Dobbiamo renderle lavabili»

Colognola ai Colli
A destra, Elisabetta Gaspari
A destra, Elisabetta Gaspari
A destra, Elisabetta Gaspari
A destra, Elisabetta Gaspari

«Adesso la vera sfida è trovare un tessuto adatto che sia anche lavabile, altrimenti di mascherine continueranno a servirne milioni ogni giorno». Ci stanno provando anche a Verona, come racconta Elisabetta Gaspari, managing director di Vagotex Windtex, l’azienda di Colognola ai Colli che ha fornito intanto la materia prima, il tnt tessuto non tessuto, come ha raccontato a L’Arena qualche giorno fa Sandro Veronesi, presidente del Gruppo Calzedonia ha riconvertito due stabilimenti riuscendo così ad avviare la produzione e regalando le prime mascherine all’ospedale di Verona e al Comune.

 

Le protezioni facciali rimangono infatti uno dei presidi di sanitari cui al momento c’è più bisogno in tutta Italia. Ed anche alla Windtex si lavora senza sosta per trovare le soluzioni migliori.

«Ci hanno chiamato tutti, compreso il dottor Arcuri – Domenico Arcuri è stato nominato come commissario straordinario per occuparsi dell’emergenza coronavirus – abbiamo messo sotto tutti i tecnici per studiare e lavorare, capendo il potere filtrante di ogni tessuto anche se è molto complicato, mancano i laboratori in Veneto per testare che il prodotto sia conforme alle normative a cui fa riferimento il decreto e dobbiamo rivolgerci ad altre regioni», va avanti.

«Tra i nostri clienti ci sono Calzedonia e Armani – che ha iniziato a produrre camici - che hanno mandato tutto al Politecnico di Milano per la certificazione, adesso ci siamo inventati un tessuto che pare vada bene». Anche se i tempi sono lunghi, soprattutto per il grande lavoro degli ingegneri addetti alla certificazione. «Forse serviva un metodo scientifico da adottare già all’inizio, creando delle unità di crisi in grado ognuna di seguire un aspetto», continua Gaspari, «ognuno adesso si sta inventato mascherine, al Politecnico sono invasi di proposte speriamo che lì dentro ci sia la trovata geniale».

 

Un tessuto lavabile, ma anche delle valvole adatte, la ricerca non si ferma mai e continua a muoversi in più direzioni. E proprio il mettere insieme le idee di molti è uno degli aspetti da sottolineare in un momento difficile ma che forse potrà cambiare qualcosa in meglio anche per il futuro. «Speriamo di riuscire al più presto a far certificare dei prodotti lavabili, solo la Lombardia ha bisogno di un milione di mascherine usa e getta al giorno. Nel dramma che stiamo vivendo però c’è anche qualcosa di positivo, tutti si stanno reinventando e stanno dando tutto per fare qualcosa. Sto conoscendo persone meravigliose in questo periodo», chiude la manager di Windtex, «credo che quando ne verremo fuori, beh in qualche modo potremmo essere davvero un popolo migliore».

Luca Mazzara

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