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L'evento

La Verona del 2040 nell'incontro di Confindustria: «Grandi potenzialità di crescita, ma serve l'impegno di tutti»

I ministri Giovannini e Giorgetti all'evento online di Confindustria Verona
I ministri Giovannini e Giorgetti all'evento online di Confindustria Verona
Verona 2040 Live and grow

Crescita demografica, benessere e sostenibilità, sviluppo economico, infrastrutture e reputazione: sono queste le tappe della strada che dovrà affrontare Verona da qui al 2040. Temi che oggi (29 novembre) sono stasti al centro dell’evento digitale on line “Verona2040. Live&Grow”, ideato e organizzato da Confindustria Verona con l’obiettivo di offrire a tutta la cittadinanza un momento di riflessione sulle grandi trasformazioni che sta affrontando il territorio. L'incontro è stato trasmesso in diretta streaming anche sul nostro sito.

L’appuntamento è stato la tappa di un percorso iniziato nel 2019 dalla territoriale insieme ad Ance Verona e che punta a coinvolgere tutto il territorio, dai cittadini alla politica, dagli enti alle associazioni, per progettare e realizzare da città del futuro. La Verona del 2040 è stata analizzata nelle sue diverse declinazioni da più voci, a partire da quelle di due ministri, quello dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e quello delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini.

Intervenuti poi il direttore del Cresme Lorenzo Bellicini, il professore ordinario di Demografia dell’Università Cattolica di Milano Alessandro Rosina, il presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli, quello di Confindustria Carlo Bonomi, Carlo Trestini, presidente di Ance Verona e Raffaele Boscaini, presidente Confindustria Verona, che ha fatto gli onori di casa.

A moderare gli interventi Anna Scardovelli, autrice e copywriter. 

 

IL DIBATTITO

 

«Facilitare e agevolare i nuovi insediamenti: parte da Verona l’idea di istituire un facilitatore per gli insediamenti produttivi, il Repa (Resposabile Unico per la procedura amministrativa), perchè accogliere significa farlo anche offrendo un ambiente veloce, semplice, smart» . Così Raffaele Boscaini, presidente di Confindustria Verona oggi durante l’appuntamento . «Dobbiamo essere smart in tutto - ha aggiunto -. Anche nel velocizzare i nuovi insediamenti: aprire un’azienda, ampliarla, è troppo complesso. Ci vuole una figura come quella del Rup (Responsabile unico del procedimento) che sta funzionando per le gare pubbliche. Noi vorremmo un Repa. Non sono solo sigle. Avere un responsabile unico per la procedura amministrativa per le aziende sarebbe un bel segnale». «Per la sostenibilità - ha rilevato Boscaini riferendosi al Pnrr - è fondamentale il ruolo delle imprese. A Verona questo impegno è misurabile con 11.335 aziende green che la rende la prima provincia in Veneto (8/a in Italia) per numero di imprese che dal 2016 al 2020 hanno investito in tecnologie e prodotti verdi».

 

 

«Il Pnrr sarà vitale per il rilancio dell’economia italiana: nel piano, con uno stanziamento pari a 24 miliardi di euro, la componente denominata digitalizzazione innovazione e competitività del sistema produttivo è la cornice in cui si snodano diverse azioni a favore del sistema produttivo». Lo ha detto Giancarlo Giorgetti, sottolineando come «la ripartenza passa dalle realtà locali». «La produzione industriale cammina oltre il 4% e la fiducia delle imprese segna il 60% - ha rilevato Giorgetti - Siamo cresciuti ma non tanto da recuperare la caduta pandemica del 9%». «A partire dal 4 trimestre del 2021 l’espansione del Pil sarà più moderata - ha aggiunto -, nel 2022 prevediamo una crescita maggiore degli altri Paesi, grazie a un nuovo impulso nei consumi, i servizi che si affiancheranno all’industria che invece è già ripartita». «Gli investimenti, che restano il motore trainante della crescita, nel 2022 segneranno un più 17% rispetto al 2019» ha concluso.

 

«Nei prossimi dieci anni il sistema dei trasporti dell’Italia subirà una profonda trasformazione con investimenti dal Pnrr ma anche con le leggi di Bilancio, per trasformare il sistema trasportistico di merci e persone mettendo in rete 11 i porti, 10 aeroporti e 9 centri intermodali». Ha detto Enrico Giovannini. «Il progetto si basa sulla green economy - ha aggiunto - : creare una rete tra i vari sistemi con le merci che una volta giunte in porto possano rapidamente raggiungere i mercati non in chiave difensiva rispetto ai nostri competitors ma di sviluppo». «Non si tratta di guardare nord e sud - ha spiegato - ma di sfruttare le grandi direttrici ed in questo un’asse particolare è quello adriatico». «Anche le imprese sono impegnate ad assecondare lo scenario in trasformazione e il salto di qualità nella logistica - ha sottolineato -, per aggiornare i loro processi interni e anche per agevolare comportamenti di mobilità sostenibile da parte dei dipendenti». «In tutto questo ha una voce fondamentale la formazione perchè il futuro passa per la rete digitale ed esperti in logistica» ha concluso.

 

«In uno dei frangenti più tragici della storia recente, con l’insorgere dell’emergenza pandemica, il nostro Paese si è mostrato sofferente, ma mai sconfitto», sottolinea il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. E avverte: «Oggi abbiamo ripreso a correre, ma non è abbastanza, non possiamo accontentarci: dobbiamo affrontare battaglie impegnative su capitoli fondamentali quali l’energia e la digitalizzazione, dobbiamo spingere sulle riforme che il Paese attende invano da almeno 30 anni, dobbiamo cogliere l’irripetibile opportunità di sviluppo che ci viene offerta dall’attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza. È tempo di pensare e costruire un presente ed un futuro all’altezza delle nostre aspettative». E riferendosi all’iniziativa di Verona, Carlo Bonomi, dice: «Dobbiamo cominciare oggi a costruire il domani, accompagnando le trasformazioni in atto senza perdere il contesto nel quale ci troviamo. Verona 2040 esprime questa visione prospettica e una progettualità chiara, ben definita nello spazio»; «.Il progetto ha tutte le carte in regola per diventare una best pratice per il sistema» di Confindustria «sia in termini di metodo e sia di risultati che andrebbero a beneficio di tutta l’area».

 

Per il sindaco di Verona Federico Sboarina «la responsabilità maggiore per chi governa una città sta proprio nella visione progettuale a medio-lungo termine della comunità e del suo territorio. Una responsabilità di indirizzo e di azione che sicuramente trae vantaggio dal confronto costruttivo con interlocutori preparati e intellettualmente onesti. Già adesso si stanno gettando le basi di ciò che Verona diventerà tra vent'anni, con una visione strategica coerente, e mi fa piacere sentire che le grandi direzioni intraprese sono condivise, penso alla sostenibilità come all'innovazione. E' ai nostri figli, e quindi ai giovani, che lasceremo il testimone e devono raccoglierlo per migliorarlo. Così come vogliamo fare noi rispetto ai grandi amministratori che, nel Secondo dopoguerra, hanno fatto crescere la nostra città».

 

 

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Francesca Lorandi

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