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Domani 16 pagine con L’Arena

Il sistema Verona pronto a riaprire e a rilanciare

Le imprese veronesi pronte a ripartire
Le imprese veronesi pronte a ripartire
Le imprese veronesi pronte a ripartire
Le imprese veronesi pronte a ripartire

In totale 96.278 aziende, suddivise in 18 comparti tra produttivi e commerciali. È il «sistema Verona», travolto da un giorno all’altro da una crisi che lo ha rallentato, in alcuni casi fermato. La ripartenza, la cosiddetta «Fase 2» che inizierà ufficialmente domani con aperture scaglionate delle attività produttive, viene raccontata in un inserto di sedici pagine realizzato dalla redazione Economia de L’Arena e allegato al quotidiano di domani, nel quale sono analizzati i maggiori comparti. A descrivere le settimane del lockdown ma soprattutto la determinazione di riaprire le attività tra rischi e speranze, saranno le voci stesse di chi questa fase la sta vivendo in prima linea: i rappresentanti dei diversi settori e gli imprenditori. Che illustreranno situazioni varie, perché l’emergenza Covid ha e sta colpendo i comparti in modo differente. Numerose aziende hanno dovuto spegnere le macchine: il decreto firmato domenica 22 marzo aveva definito le attività «necessarie» che potevano continuare a restare aperte, dopo la stretta del Governo legata all’emergenza Coronavirus. Entrato in vigore il giorno successivo, il provvedimento aveva bloccato diversi settori. Le imprese legate alle filiere essenziali hanno potuto invece restare aperte, pur dovendo in molti casi rallentare l’attività. Ci sono aziende che lavorando solo con l’export hanno dovuto fare i conti con rigide misure restrittive, altre che si stanno reinventando in conseguenze al cambio di abitudini dei consumi. Da domani riaprono la manifattura, le costruzioni e il commercio all’ingrosso funzionale. Ma anche il tessile, la moda, l’automotive, il vetro, l’industria estrattiva, la fabbricazione di mobili: aziende che già da lunedì scorso hanno potuto ricominciare per le «attività propedeutiche». Cantieri pubblici e attività legate al mondo dell’export hanno già ripreso la scorsa settimana. Il 18 maggio sarà la volta del commercio al dettaglio, il primo giugno della ristorazione e delle attività legate alla cura della persona: tempi lunghi, «penalizzanti» secondo i rappresentanti di queste categorie che parlano di «comparti al collasso». Questa sarà la Fase Due, quella prevista sulla carta. Ma riapertura non è sinonimo di ripresa: per questa ci vorrà del tempo. • F.L.

F.L.

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