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Il manifatturiero veneto cresce dell’1,7%; bene alimentare, vino e marmo

Linea di imbottigliamento: alimentare e bevande tra i settori con le migliori performance
Linea di imbottigliamento: alimentare e bevande tra i settori con le migliori performance
Linea di imbottigliamento: alimentare e bevande tra i settori con le migliori performance
Linea di imbottigliamento: alimentare e bevande tra i settori con le migliori performance

Le imprese manifatturiere della regione hanno continuato a crescere nel terzo trimestre, ma con meno slancio. Lo rivela l’indagine VenetoCongiuntura, realizzata da Unioncamere del Veneto ed effettuata su un campione di oltre 1.700 aziende, con almeno 10 addetti. La produzione industriale risulta in crescita del +1,7% rispetto allo stesso periodo 2018, che aveva evidenziato una media annua del +3,2% (+4,1% nel 2017). Sotto il profilo dimensionale le Pmi (10-49 addetti) hanno segnato una variazione del +1,9%; le realtà più grandi (50 addetti e più) del +1,5%. Bene soprattutto l’alimentare e bevande e il marmo, vetro e ceramica (entrambi +5,9%), seguono le macchine elettriche ed elettroniche (+3,9%), la gomma e plastica (+2,3%) e la carta e stampa (+2,3%). Il fatturato totale è incrementato del +0,9%, variazione più debole dei trimestri precedenti. A livello dimensionale la performance migliore ha riguardato le medie e grandi imprese (+1,4%). Gli ordinativi totali sono saliti del +1,1% per effetto dell’andamento sempre delle medio-grandi imprese (+1,4%). Le aspettative degli imprenditori per fine anno sono improntate ad un moderato ottimismo. Per fatturato e ordini esteri prevalgono le previsioni positive, ma per ordini interni e produzione si rimane in campo negativo, seppur in miglioramento rispetto al trimestre precedente. «Il quadro è improntato a una crescita moderata e incerta», sottolinea Mario Pozza, presidente di Unioncamere del Veneto. «Il contesto internazionale non aiuta: i conflitti commerciali, le tensioni geopolitiche, la persistente debolezza del manifatturiero e la Brexit generano instabilità. L’attività economica mondiale e il commercio internazionale nel corso dell’anno hanno rallentato determinando un incremento del Pil piuttosto fiacco, al +3%. Per l’Italia le stime di crescita sono da “zero virgola”: +0,1% quest’anno, +0,4% nel 2020». Dato il contesto, le principali componenti dell’economia veneta risultano in moderato aumento. «Nelle stime di Prometeia, il Pil regionale avrà un incremento annuo limitato del +0,4% sul 2018, sintesi di previsioni di crescita mediocre della domanda sia interna (+0,9%) che estera (+2%), stabilità dei consumi delle famiglie e situazione critica per gli investimenti», conclude.

Va.Za.

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