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Giovanni Rana: «Lavoro, serietà e coraggio
così si vince anche in America
Ai giovani dico: osate e avrete successo»

Il presidente della Repubblica premia Giovanni Rana. Presente anche Luisa Todini, presidente del Comitato Leonardo
Il presidente della Repubblica premia Giovanni Rana. Presente anche Luisa Todini, presidente del Comitato Leonardo
Il presidente della Repubblica premia Giovanni Rana. Presente anche Luisa Todini, presidente del Comitato Leonardo
Il presidente della Repubblica premia Giovanni Rana. Presente anche Luisa Todini, presidente del Comitato Leonardo

Presidente Rana, il Capo dello Stato ha premiato il lavoro che la sua azienda svolge all’estero. Da San Giovanni Lupatoto a Chicago, il nome del Pastificio oggi più di ieri è riconosciuto nel mondo dove porta con successo il Made in Italy.

Per fortuna che è così! E per fortuna che a tanto impegno corrispondono altrettanti successi. Il Leonardo mi riempie di orgoglio: vuol dire che in questi quattro anni di scommessa americana, ha vinto non solo Rana ma tutta l’Italia con la sua voglia di fare, di rischiare, di investire, di osare senza mai scendere a compromessi sul piano della qualità del prodotto.

Non è mai facile entrare nelle abitudini di “altri“ popoli, di quelli un po’ difficili come gli Stati Uniti ancora di più.

È vero, prima di aprirti la porta gli americani ti sottopongono ad una serie di “esami“ e di valutazioni molto severe: se non superi la prova, non hai la loro fiducia e quindi, trattandosi di business, fallisci. E’ stato così anche per noi: ti fanno aprire le aziende e gli stabilimenti con molta più facilità che in Italia, anzi, da questo punto di vista se vai ad investire in Usa sei il benvenuto, poi però da lì a conquistare la loro fiducia con i prodotti che vendi, è tutta un’altra cosa. Diciamo che bisogna corteggiarli a lungo senza scoraggiarsi: se alla fine li convinci, se hai tutti i crismi per entrare nel loro mondo, ci stai bene e ti ripagano di tanti sacrifici. Per il Pastificio Rana oggi è così: a Chicago siamo apprezzati.

Avete dovuto cambiar modo di produrre ed adeguarvi ai “diktat“ alimentari degli Stati Uniti o siete riusciti a imporre, pur confezionandolo là, il prodotto Made in Italy nella sua integrità?

Abbiamo dovuto capire i gusti dei nostri nuovi clienti: i tortellini, ad esempio, loro li vogliono di 14 grammi anzichè di 8 come li facciamo qui in Italia e quindi si è reso necessario apportare aggiustamenti in base alle richieste del mercato. Io la chiamo innovazione, capacità di un’impresa di ascoltare i bisogni dei consumatori e arrivare ad accontentarli senza venir meno all’unica vera regola che permette di crescere: la qualità prima e sopra a tutto.

Che realtà industriale è oggi il Pastificio Rana?

Abbiamo 400 dipendenti diretti solo a Verona, che arrivano a 2.500 contando i 5 stabilimenti in Europa e quello a Chicago negli Stati Uniti. Una realtà importante per Verona e, grazie all’ulteriore conferma di oggi garantita dal “Leonardo“, anche per l’Italia e per l’estero.

La qualità per Giovanni Rana cos’è?

E’ il valore imprenscindibile che mi ha permesso di realizzare quello che tanti tanti anni fa era nato come un sogno e che non avrei pensato arrivasse ad avere queste dimensioni: sono partito da ragazzino solo con tanta voglia di fare, la stessa che ha animato altri “colleghi“ veronesi oggi arrivati a dominare il mercato dell’agroalimentare italiano ed estero con i loro prodotti, come i Veronesi, i Bauli, Sanson, Vicenzi. Insomma, nel mio come nel loro caso, a fare la differenza è la qualità del Made in Italy, quella premiata dal Presidente Mattarella.

E il futuro, cosa riserva al Pastificio Rana?

Noi non ci fermiamo mai, andiamo avanti: mio figlio Gian Luca è la vera colonna dell’azienda, ma abbiamo degli ottimi collaboratori. E poi ci sono i nipoti. Presto toccherà a loro: se avranno voglia di osare e di avere idee, l’azienda continuerà a crescere. Ecco, se posso permettermi sulla base della mia esperienza, un consiglio ai giovani vorrei darlo: non fermatevi ai primi insuccessi, non mollate, se avete un progetto lottate per realizzarlo, uscite dall’Italia e andate a sperimentare nuove realtà. Non abbiate paura: il mondo è pieno di opportunità per chi ha voglia di sognare. C.F.

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