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grande distribuzione

Lidl esce da Federdistribuzione e aumenta gli stipendi dei dipendenti

Dopo lo sciopero di sabato Santo a cui hanno aderito anche in provincia tanti dipendenti delle aziende aderenti a Federdistribuzione (che rappresenta le insegne della distribuzione moderna), Lidl Italia con sede ad Arcole, lascia la federazione con effetto immediato. La settimana scorsa i lavoratori protestavano per il mancato rinnovo del contratto scaduto nel 2019.

E alla base della decisione della divisione italiana della multinazionale tedesca c’è proprio la volontà di adottare in tempi rapidi un contratto collettivo nazionale, che sostenga il reddito dei propri 22 mila dipendenti, in servizio nei 750 punti vendita. Lidl Italia ha aderito a Federdistribuzione meno di tre anni fa, ora rompe e spiega le ragioni.

«Da quattro anni i nostri collaboratori attendono il rinnovo del contratto ed è per noi inaccettabile che le trattative si siano ulteriormente arenate per dinamiche che esulano dai loro bisogni. Intendiamo subito superare questa fase per il senso di responsabilità che abbiamo nei confronti delle nostre persone», afferma Massimiliano Silvestri, presidente di Lidl Italia.

L’azienda applicherà quindi il contratto già rinnovato da Confcommercio che prevede aumenti salariali e una tantum già definiti.

Valeria Zanetti

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