<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Industria e tecnologia

La sfida digitale al centro del B7 e del G7 di Verona. Marcegaglia: «Fondamentale promuovere le competenze nel pubblico e nel privato»

Previsti quasi 3mila miliardi e mezzo di investimenti entro il 2026 per la digitalizzazione
Robot nella produzione industriale
Robot nella produzione industriale
Robot nella produzione industriale
Robot nella produzione industriale

Quasi 3mila miliardi e mezzo di investimenti entro il 2026 per la digitalizzazione e un valore della manifattura globale che ha superato i 16mila miliardi nel 2022. Sono due delle cifre della nota B7 flash messa a punto da Confindustria e Deloitte in vista del B7 in programma a Verona il 13 marzo e della Ministeriale «Industria, Tecnologia e Digitale del G7», in agenda il 14 e 15 marzo a Verona e Trento.

Al B7 di mercoledì, con il ministro Adolfo Urso, Confindustria attende oltre 250 tra rappresentanti di impresa, istituzionali e associazioni industriali dei Paesi del G7.

 

«La digitalizzazione è fondamentale per tutti i settori industriali, sia nel privato sia nel pubblico: come B7 ci impegneremo per promuovere le competenze digitali oltre i confini delle imprese e raggiungere anche le pubbliche amministrazioni, in modo da rafforzare la sicurezza dell'accesso ai dati e fornire alle stesse imprese e ai cittadini servizi più efficienti e più sicuri», ha sottolineato Emma Marcegaglia, B7 chair.

«Siamo consapevoli dei rischi associati all'AI e il G7 si è impegnato a sviluppare codici etici armonizzati», sottolinea ancora Marcegaglia. «È un passaggio decisivo: il B7 è pronto ad elaborare raccomandazioni di policy per consentire alle applicazioni dell'AI di dispiegare tutto il loro potenziale positivo, rendendo l'industria dei nostri Paesi sempre più forte e competitiva».

«Le sfide legate alla digitalizzazione e le relative implicazioni tecnologiche, infrastrutturali, formative e di nuovi investimenti sono protagoniste dell'epoca che stiamo vivendo», commenta Fabio Pompei, ceo Deloitte Central Mediterranean. «La trasformazione digitale e l'Intelligenza Artificiale hanno un potenziale rivoluzionario e una rapidità di evoluzione senza precedenti che, se adeguatamente indirizzati, permetteranno di aumentare produttività e competitività in tutti i settori. È necessario che imprese e Istituzioni lavorino a stretto contatto, accompagnando i G7 nel radicale cambiamento in atto. Per l'Italia molto dipenderà da come utilizzeremo le risorse straordinarie che il Next Generation EU dedica alla transizione digitale».

 

I numeri

Il settore manifatturiero globale ha raggiunto un valore di 16,2mila miliardi di dollari nel 2022, con un aumento del valore aggiunto globale del 3,6% (2024-2028) e un peso medio del 16% circa sul Pil mondiale, nonostante alcune fasi di oscillazione negli ultimi anni (-3% nel 2020, +18% nel 2021, +1% nel 2022). La manifattura è traino determinante del Pil per i G7 (in particolare in Germania, Giappone e Italia) e una voce fondamentale dell'export: nel 2022, la Germania ha esportato per 1.632 miliardi di dollari, il Giappone per 751 miliardi di dollari, mentre l'Italia ha raggiunto i 623 miliardi di dollari.

Per quanto riguarda la digitalizzazione nel 2023 le società digitalmente più mature hanno registrato un EBIT maggiore del 6% rispetto a quelle meno mature. In questo quadro, si prevede che gli investimenti globali - pubblici e privati - per la trasformazione digitale raggiungeranno i 3,4mila miliardi di dollari entro il 2026, con un CAGR del 16,3% dal 2023. L'innovazione nel manifatturiero ha portato, tra le altre cose, al concetto di Smart Factory, ovvero all'integrazione tra tecnologie digitali e hardware per ottimizzare i processi e i prodotti.

La Smart Factory rappresenta l'evoluzione dei programmi di Industry 4.0 e si stima che nel 2026 il suo valore di mercato raggiungerà i 165 miliardi di dollari a livello mondiale, con crescita annua del 20,6%. Per l'intelligenza artificiale entro il 2030 è previsto un mercato globale da 946 miliardi di dollari. Per quanto riguarda l'impatto sulle diverse regioni del pianeta, si stima che nel 2030 il mercato dell'AI raggiungerà i 202,5 miliardi di dollari in Europa (con leva sull'indotto pari all'8,8% del Pil), i 237 miliardi di dollari in Usa, i 105 miliardi di dollari in Cina e 15 miliardi di dollari in India.

 

Redazione web

Suggerimenti