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tra le stelle a pagamento

Turismo spaziale, per un viaggio 250mila euro. E per prepararsi c'è il simulatore veronese

Space Economy è il simulatore inventato da una società di Casaleone, che con l’altra scaligera Obo fa parte della rete veneta Rete innovativa Aerospazio (Air) composta da 45 soggetti 33 Pmi e 6 grandi imprese
Il robot con braccio antropomorfo per preparare ai viaggi nello spazio realizzato su progetto dell’azienda Extreme Analyses Engineering di Casaleone
Il robot con braccio antropomorfo per preparare ai viaggi nello spazio realizzato su progetto dell’azienda Extreme Analyses Engineering di Casaleone
Il robot con braccio antropomorfo per preparare ai viaggi nello spazio realizzato su progetto dell’azienda Extreme Analyses Engineering di Casaleone
Il robot con braccio antropomorfo per preparare ai viaggi nello spazio realizzato su progetto dell’azienda Extreme Analyses Engineering di Casaleone

Verona e il Veneto lanciati nello spazio. È veronese l’azienda che ha progettato un simulatore di training per futuri visitatori dello spazio, cioè un robot con braccio antropomorfo per «shakerare» in anteprima i viaggiatori privati che si accingono ad essere lanciati tra le stelle a pagamento, e far provare quello che proveranno una volta sparati al di là della superficie terrestre, per capire se il loro fisico è adatto e può reggere all’urto. Oltre che all’urto del portafogli, equivalente a circa 250mila euro per un viaggio suborbitale, cioè il volo che raggiunge un'altitudine al di sopra dell'atmosfera terresre. 

La rete Aerospace innovation and research

Il simulatore di training è uno dei progetti firmati da Extreme Analyses Engineering, studio di progettazione con sede a Casaleone, tra le realtà veronesi che fanno parte della rete regionale Air, Aerospace innovation and research, composta da cinquanta soggetti tra organismi di ricerca e imprese, grandi o medio-piccole: a governare la rete, il Consorzio aerospaziale e cosmonautico «Co.Si.Mo.». L’altra azienda scaligera che ne fa parte è Obo space srl, specializzata nel mercato spaziale. 
L’Italia ha molte aziende di valore nel campo aerospaziale, come spiega il professor Franco Fummi del Dipartimento di Informatica dell’Università di Verona, che è tra gli organismi di ricerca della rete Air. Varie imprese venete, da sempre forti nel manifatturiero, lavorano direttamente o indirettamente per grandi organizzazioni spaziali.

L’idea di creare una rete per metterle insieme nacque tra gli altri dal professor Stefano Debei, recentemente scomparso, già direttore del Centro ricerche spaziali dell’Università di Padova e responsabile tecnico di Wac, il telescopio a bordo della missione Esa di Rosetta, che ne fu promotore assieme ad alcuni industriali come il trevigiano Zoppas: tuttora il consiglio direttivo del Consorzio aerospaziale e cosmonautico, che governa la rete, è presieduto da Federico Zoppas (in rappresentanza di Irca spa, Industria resistenze corazzate e affini) e composto da Luciano Gamberini (vicepresidente, in rappresentanza di Fondazione Univeneto), Paolo Cavallari (Isoclima spa) e Giovanni Dal Lago (Officina Stellare spa). 

I nuovi servizi  a disposizione

Oltre ad imprese che si occupano di componentistica aerospaziale, in Veneto ce ne sono alcune che creano nuovi servizi basati su reti satellitari a bassa quota, tipo quelle di Elon Musk. C’è poi l’ambito della ricerca mirata a servizi innovativi con ricadute sul settore primario: l’agricoltura di precisione ha oggi a disposizione dati specifici ottenuti da rilevazioni satellitari o con droni. Ci sono poi le analisi del terreno per identificare installazioni remote nel tempo, ad esempio in archeologia. 

E ancora la cartografia: «La logistica, che occupa uno spazio importante nell’economia veronese», spiega Fummi, «ha bisogno di dati estremamente precisi sia come cartografia che come dati di traffico, soprattutto per i trasporti eccezionali. Inoltre, i portali di internet delle cose consentono di aggregare dati da diverse fonti, tra cui i dati meteorologici in vista di eventi rilevanti. C’è infine la gestione delle smart cities, le città intelligenti che usano diversi metodi elettronici e sensori per raccogliere dati. La rete ha tra l’altro l’obiettivo di intercettare e coordinare i fondi europei; ci sarà a breve un bando per il quale anche questa rete competerà». Ogni anno la Regione Veneto apre bandi di aggregazione, e le aziende possono in parte attingervi i fondi che impiegano per l’innovazione.
L’importanza della Space economy è una strategia che rientra nel progetto di sviluppo economico regionale, in particolare nel campo delle telecomunicazioni e della cybersecurity, nella difesa militare e nei sistemi di navigazione autonoma (droni), nella mobilità e nel telerilevamento, come spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico ed energia, Roberto Marcato. 

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Le realtà venete dell'industria aerospaziale

In Veneto, oggi, sono 38 le realtà altamente specializzate legate all’industria aerospaziale, che creano occupazione diretta per 764 persone e generano un indotto di 4.000/5.000 professionisti: i dati li fornisce l’assessore Marcato, sottolineando il ruolo della Regione nel campo della «space economy».

La Regione Veneto organizza eventi con la Rete Innovativa Aerospazio per celebrare la Giornata nazionale dello Spazio (16 dicembre) istituita dal governo italiano, per sensibilizzare i cittadini sui contributi e i possibili ritorni economici e sociali che possono dare scienza e tecnologia applicate allo spazio.

La Rete è composta da 45 soggetti di cui 33 Pmi e sei grandi imprese (nel primo semestre 2022 hanno aderito alla Rir dodici nuove aziende), un Centro di trasferimento tecnologico e quattro Dipartimenti di Università del Veneto assieme alla Fondazione Univeneto. «Stiamo vivendo un nuovo paradigma che influenza e influenzerà sempre di più la vita quotidiana di tutti noi», sostiene l’assessore Marcato.

«Dalle telecomunicazioni alle previsioni meteorologiche; dai sistemi finanziari globali ai trasporti; dalle infrastrutture alla difesa; dalla gestione delle emergenze climatiche e ambientali all’agricoltura di precisione. Sappiamo quanto sia importante avvicinare le imprese, i cittadini e i giovani alle tematiche legate alle innovazioni e alle tecnologie spaziali».

Le imprese aderenti alla rete veneta impiegano circa cinquemila addetti diretti e, nel 2021, hanno generato un fatturato complessivo annuo di 1,1 miliardi di euro, con un +22% delle vendite rispetto al 2021, e una quota export verso i paesi europei che raggiunge il 63% del totale.

Le imprese veronesi... nello spazio

La Rete interpreta l’aerospazio come possibile «driver» per innovare le attività di telecomunicazione, navigazione, osservazione della Terra e meteorologica.

Due le veronesi che fanno parte della Rete Air: Extreme Analyses Engineering, lo studio di progettazione con sede a Casaleone fondato da Simone Bernardini, e Obo space srl, pmi veronese che fornisce servizi e prodotti tecnici al settore spaziale nel campo dell'ingegneria termica e meccanica per lo sviluppo di hardware di volo. 

«Abbiamo aderito alla rete Air per cercare partner e portare avanti la ricerca; questo è un network in cui tutti possono esibire le proprie potenzialità e usufruire dei fondi», spiega Simone Bernardini, a capo dell’ufficio di progettazione di Extreme Analyses Engineering, che si accinge a dare vita a start up nel campo aerospaziale, in base all’esperienza in calcoli strutturali e accelerazioni, per sviluppare elementi strutturali per oggetti che vanno lanciati nello spazio.

Il simulatore di training per visitare lo spazio

L’azienda da alcuni anni è inserita nella progettazione e calcoli di strutture e macchine nell’ambito industriale, in particolare nel settore delle giostre e parchi divertimento. Da questa esperienza aziendale parte il progetto di simulatore di training per visitare lo spazio: un po’ come avviene nei parchi divertimento, con le debite distinzioni, le persone verranno scosse da tutti i lati e saranno fatte roteare per ricreare la combinazione di accelerazione che vivranno in orbita; il format del training è stato effettuato assieme a un’altra azienda veneziana che fa parte del network. Extreme Analyses Engineering vanta anche brevetti sulla stampa 3D che intende applicare nello spazio: la seduta del simulatore verrà realizzata con questa tecnologia. 

Tecnologie meccaniche e controllo dei sistemi a bordo dei veicoli spaziali

Obo Space srl è una pmi privata che fornisce consulenza, servizi e prodotti al settore spaziale nel campo delle tecnologie meccaniche e di controllo termico dei sistemi a bordo di veicoli spaziali. Fondata nel 2020, eredita l'esperienza del fondatore Enrico Friso che ha lavorato per oltre 15 anni come ingegnere termico per conto di società spaziali europee ed istituti di ricerca per lo sviluppo di numerose missioni Esa. «L’azienda è recente, ma può contare su un’esperienza di lunga data nel settore», sottolinea Friso. «Abbiamo aderito alla rete essendo una delle poche realtà del territorio che operano esclusivamente nel settore. L’intento della rete innovativa è quello di unire le forze e fare massa critica per intercettare le opportunità del mercato spaziale, in forte espansione».

La rete Air è un modello di multidisciplinarietà, spiega la Regione in una nota, che può stimolare nuovi percorsi di sviluppo tecnologico e favorire applicazioni innovative, l’impiego in chiave multisettoriale di conoscenze e soluzioni, anche in settori completamente diversi (ad esempio negli ambiti dell’agricoltura e della sanità, fino alla prevenzione e riduzione dei rischi di origine naturale, o di origine antropica). 

La capacità di ricerca e innovazione delle imprese e delle competenze scientifiche rende l’aerospazio un luogo di sviluppo di tecnologie e competenze utili a stimolare la nascita di industrie emergenti o nuove nicchie di mercato. La rete, come sistema regionale, può condurre le imprese e la ricerca veneta ad avere un maggiore impatto sui mercati internazionali, grazie alla possibilità di occupare le diverse componenti del mercato con tecnologie e prodotti, ideati per applicazioni spaziali, ma con impatto anche sul mercato dei prodotti più tradizionali. E dall’esperienza di rete innovativa potrà nascere un vero e proprio distretto. Anche se il Veneto non è una delle regioni storicamente vocate all’aerospazio, come sono invece Piemonte, Lombardia, Lazio, Campania; ma è un territorio ricco e produttivo con capacità tecnologiche, e il mercato spaziale è in continuo sviluppo.

Nell’Alto Vicentino hanno sede varie imprese riconosciute a livello internazionale come eccellenze del settore aerospaziale: da Officina Stellare, a Sarcedo, che produce lenti e telescopi che ha firmato un nuovo contratto con la statunitense Photo-sonics per la fornitura di sistemi ottici multispettrali di nuova generazione previsti dal programma Mits del dipartimento della difesa americana; al centro di design della Dainese, che studia le tute per gli astronauti che andranno su Marte; alla Forgital di Velo D’Astico, leader mondiale nella componentistica per motori aerei, razzi spaziali, satelliti e stazioni orbitanti. E Irca, Zoppas Industries di Vittorio Veneto (Treviso) che produce da trent’anni i riscaldatori utilizzati nel bilanciamento termico dei satelliti, di veicoli spaziali e di moduli pressurizzati. 

Laura Zanoni

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