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l'allarme nel veronese

Stop al Superbonus, allarme cantieri a Verona: «A rischio 2.800 addetti»

di Valeria Zanetti
In Veneto almeno 1.200 condomini subiranno un calo delle agevolazioni. Resta aperto il nodo dei crediti incagliati
A rischio quelli già avviati nei condomini
A rischio quelli già avviati nei condomini
A rischio quelli già avviati nei condomini
A rischio quelli già avviati nei condomini

Nessuna proroga per il Superbonus. I lavori parlamentari sulla legge di conversione del decreto Asset, confermano l’orientamento del Governo. Le associazioni di categoria, soprattutto artigiane, che hanno impegnato l’intera «filiera casa» nelle riqualificazioni edilizie sostenute dal 110% denunciano che le conseguenze saranno gravissime.

In regione, è Confartigianato Veneto a suonare l’allarme. «La mancata proroga per i condomini mette a rischio nelle sette province almeno 1.200 cantieri già avviati», fa i conti il presidente Roberto Boschetto. Senza parlare delle ricadute in termini occupazionali che, come ammesso pochi giorni fa dal presidente di Ance Verona, Carlo Trestini, si fanno già sentire. «La frenata nelle assunzioni per il blocco dei bonus edilizi è evidente nel terzo trimestre dell’anno; tra pochi mesi assisteremo all’aumento delle richieste di Cig e al mancato rinnovo dei contratti a termine», prevede.

Confartigianato stima 2.800 posti a rischio nel Veronese.

Nessuna proroga

In Veneto, al 31 agosto scorso il Superbonus 110% aveva ottenuto 53.103 asseverazioni totali di cui 5.067 per condomini. Gli investimenti ammessi ammontano a 8 miliardi e 375 milioni di euro di cui 3 miliardi e 161 milioni per condomini (il 76% già concluso). Eppure gli emendamenti che potevano allungare la vita allo strumento che ha dimostrato di funzionare nonostante le oltre 30 modifiche normative introdotte in due anni sono saltati.

Non ci sarà uno slittamento di sei mesi per le riqualificazioni condominiali in corso, chiesto da imprese e committenti per evitare, a partire da gennaio, il ridimensionamento dal 90 al 70% dell’agevolazione. Sul tavolo c’era un emendamento dell’opposizione per la proroga al 31 dicembre, che è stato cassato.

Stessa sorte è toccata agli emendamenti della maggioranza sull’ipotesi di slittamento al 30 giugno 2024. «Da gennaio migliaia di unità plurifamiliari subiranno il calo dell’agevolazione, che mette a rischio il completamento delle opere in corso. Solo in Veneto stimiamo (dati Enea) che la questione riguardi almeno 1.200 cantieri di condomini già avviati e 720 milioni di investimenti ammessi ma non ancora realizzati», conteggia Boschetto. «Il 13 settembre scorso, la nostra Confederazione era intervenuta in audizione alle Commissioni riunite Ambiente e Industria del Senato sul Dl ‘Asset’, richiedendo la proroga al 31 marzo per l’agevolazione al 110% in caso di lavori già iniziati alla fine del 2022 da condomini, persone fisiche su edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari, Onlus, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale», conferma Roberto Iraci Sareri, alla guida della territoriale scaligera e vice di Boschetto in Confartigianato Veneto.

«Nella stessa seduta siamo anche tornati a sottolineare le criticità riguardanti la ristrettezza del termine per l’invio della comunicazione obbligatoria all’Agenzia delle Entrate dei crediti d’imposta inutilizzati, senza dimenticare che nulla è ancora stato fatto per risolvere la questione dei crediti incagliati», aggiunge, evidenziando che a livello provinciale si stimavano oltre 349 milioni rimasti ‘in pancia’ a imprese e famiglie che, non pagati, stanno lasciando nel limbo migliaia di cantieri.

L’imperativo ora è trovare una soluzione per terminare i lavori già avviati. Il timore di Ance nazionale è che per centrare l’obiettivo nei tempi consentiti, non tutti riescano a rispettare le norme di sicurezza.

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