Un giorno di sciopero, per alzare la voce, per esprimere una preoccupazione che riguarda 440 lavoratori e le loro famiglie.
Venerdì i dipendenti della Elcograf, la ex Mondadori Printing passata nel 2008 nelle mani del gruppo Pozzoni, incroceranno le braccia in segno di protesta e per sensibilizzare le istituzioni sulla situazione di incertezza in cui si trovano.
«L’azienda, in un incontro che si è tenuto a Verona a metà aprile, ci ha comunicato che l’andamento del margine operativo lordo dei primi due mesi del 2019 è in perdita per oltre 3,5 milioni euro e che, se questo trend dovesse continuare, non ci sarà altra scelta che ridurre il perimetro aziendale, con la chiusura di uno o più stabilimenti produttivi, tra i quali in primis Verona Rotative e Melzo», nel milanese. Lo comunica Nicola Burato della Fistel Cisl di Verona che nei giorni scorsi, con Paolo Seghi della Slc Cgil, Ivano Zampolli della Uil Com e Alberto Pietropoli dell'Ugl Carta e stampa, ha incontrato in assemblea i lavoratori.
Un quadro che ha spinto le sigle a proclamare lo sciopero che non si svolgerà solo a Verona ma, contemporaneamente, anche a Cles, in Trentino, e a Melzo, dove si trovano gli altri due stabilimenti della Elcograf.
Secondo i sindacati, oltre alla crisi del settore, il calo delle commesse sarebbe imputabili a una sorta di «guerra commerciale» fra editori e Mondadori, principale committente di Elcograf.