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BOLLETTE

C’è caldo e i veronesi risparmiano 75 milioni di euro in riscaldamento

A ottobre crollati del 40% i consumi di gas in città e provincia. Benefici anche per l'aria
Gasdotto Un impianto di distribuzione di gas al confine tra Germania e Polonia
Gasdotto Un impianto di distribuzione di gas al confine tra Germania e Polonia
Gasdotto Un impianto di distribuzione di gas al confine tra Germania e Polonia
Gasdotto Un impianto di distribuzione di gas al confine tra Germania e Polonia

Saranno anche anomale, e pure indice dei cambiamenti climatici in atto, ma le temperature elevate di questo inizio d’autunno (che hanno indotto il comune di Verona a prorogare dal 22 ottobre al 2 novembre l’accensione delle caldaie) almeno un effetto positivo ce l’hanno.

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Secondo quanto afferma uno studio di Snam, che è una delle più importanti società nazionali di infrastrutture energetiche, alla fine del mese di ottobre si registrerà un consumo di gas inferiore di ben il 40% rispetto alla media del periodo degli anni passati. Tutto questo con risparmi economici stimabili in quasi 76 milioni di euro e con, dal punto di vista ecologico, una parziale compensazione data dalla riduzione delle emissioni in atmosfera.

Secondo i dati pubblicati dal Ministero della transizione ecologica, nella nostra provincia, sia per usi produttivi che civili, nel 2020, in misura simile a quella degli anni precedenti, sono stati distribuiti 1.142 milioni di metri cubi di gas. Si tratta, seppur di poco, del secondo consumo fra tutte le province venete, la prima è Venezia con 1.361, le quali, messe assieme, hanno registrato un uso pari a 5.767,5 milioni.

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Sempre nel 2020, in Italia, il consumo generale era stato pari a 71.000 milioni. In ottobre l’uso di gas era stato allora a livello nazionale pari a 5.345 milioni di metri cubi, il 7,5% di quello annuo. Questa proporzione si era manifestata in maniera analoga anche nel 2019 e si è poi confermata nel 2021 e vale mediamente anche per la nostra provincia.

Ottobre caldo e risparmi

In condizioni normali, prendendo per buono questo dato (cioè del 7,5% sul consumo annuale di Verona, città e provincia che rispecchia il dato nazionale) nel mese che si sta chiudendo si prospetterebbe nel Veronese un consumo di 85,65 milioni di metri cubi di gas, che al prezzo medio del gas di 2,20 euro al metro cubo, corrisponderebbe ad una spesa di 188,43 milioni di euro. I riscaldamenti spenti e il caldo hanno tagliato del 40% i consumi (e cioè di 34,26 milioni di metri cubi) con un risparmio di 75.372.000 di euro.

Tutto ciò grazie soprattutto allo slittamento dei calendari disposti dalle amministrazioni locali per far partire le caldaie nelle case e alle temperature particolarmente miti di questo autunno anomalo. Ma non solo. Scendendo nel particolare a livello dei consumi delle nostre case. Per una famiglia tipo, che utilizza il gas per far funzionare il piano cottura, scaldare l’acqua e riscaldare la casa, consumando fino a 1.400 metri cubi di gas all’anno, il risparmio è significativo.

Nel mese di ottobre una famiglia userà 68 metri cubi invece dei 105 abituali, ottenendo un risparmio di 92 euro. Se il risparmio c’è, non è detto, però, che tutti ne beneficeranno allo stesso modo. Diversi contratti e tariffe Il problema è che ci sono varie forme di contratti per la fornitura del gas, le quali prevedono prezzi ed indicizzazioni tali da far sì che gli utenti finiscano per avere fatture dai valori nettamente diversi.

Per questo c’è chi invita gli utenti, chiunque essi siano, a stare attenti. Davide Cecchinato, il presidente provinciale e regionale dell’associazione di consumatori Adiconsum, ribadisce infatti l’esortazione a leggere bene il contratto di fornitura sottoscritto o le bollette che arrivano a casa. «Nell’uno e nelle altre vengono riportate le tariffe applicate e gli indici a cui esse si possono riferire», spiega Cecchinato. Il quale sottolinea che «in questo periodo, in cui il prezzo del gas sta calando, possono esserci differenze di prezzo pari anche ad un euro al metro cubo». •.

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Luca Fiorin

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