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Da Verona arriva il 10,7%
della produzione italiana

Carlo Ferrarese, Coop Scaligera
Carlo Ferrarese, Coop Scaligera
Carlo Ferrarese, Coop Scaligera
Carlo Ferrarese, Coop Scaligera

A Verona oggi il settore lattiero-caseario conta circa 1.000 allevamenti, per un totale di una mandria di 41.400 vacche da latte, circa il 25% della produzione veneta.

I 2,8 milioni di quintali di latte scaligero partecipano agli 11 milioni e mezzo di quintali del Veneto, che si colloca al terzo posto in Italia, dopo Lombardia ed Emilia Romagna, e segna il 10,7% della produzione nazionale. A livello provinciale, il panorama della produzione è alquanto variegato, con un’offerta molto polverizzata: dei quasi 8.000 quintali al giorno di latte prodotti a Verona viene trasformato poco più del 30%. Le cooperative presenti nel Veronese sono tre: Cooperativa Scaligera Latte (21 soci e 750 quintali di latte al giorno), cooperativa Latte Indenne (oltre un centinaio di piccoli allevatori e 1000-1500 quintali di latte) e cooperativa Latte Verona (oltre un centinaio di piccoli allevatori e 1000-1500 quintali).

Quattro le grandi stalle che conferiscono circa 300 quintali al giorno di latte direttamente a Lactalis. Per quanto riguarda i prezzi cooperative come Latte Indenne e Latte Verona percepiscono dai 30-31 centesimi al litro, altre come Scaligera Latte arriva ai 34 centesimi e chi vende latte per formaggio grana raggiunge i 33 centesimi.

Le stalle che vendono direttamente a Lactalis sono quattro e il loro latte viene pagato 29 centesimi.

«A Verona la media è più alta rispetto al prezzo Lactalis, perché chi vende latte per formaggio Grana prende 33 centesimi e il mondo cooperativistico da 30 a 34 centesimi. Solo poche stalle vendono direttamente alla multinazionale e prendono 29 centesimi», commenta Carlo Ferrarese, presidente della Cooperativa Scaligera Latte.

«Questa è la situazione attuale, che potrebbe cambiare entro una ventina di giorni: il mercato del latte spot sta infatti esplodendo perché la Germania vuole portare il prezzo a 40 centesimi, in funzione della domanda di burro e latte in polvere. Il latte potrebbe quindi salire tra qualche settimana a 40 centesimi sul mercato libero di importazione. A beneficiarne sarà il mondo cooperativistico, che vende il latte a bilico. Questo ci permetterebbe di respirare. Inoltre», aggiunge ferrarese, «i contributi Ue, che vanno a contenere la produzione di latte, ci stanno dando una mano, perché anche nei Paesi del Nord molti allevatori stanno riducendo la produzione in eccesso». E.Co.

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