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Cattolica, primo cda sul piano di rinnovo chiesto dall’Ivass

VERONA Si riunirà domani un board straordinario di Cattolica, che sarà chiamato a lavorare al piano di rimedi dopo i numerosi rilievi evidenziati dall’ispezione Ivass, di cui la compagnia veronese ha dato conto l’altro ieri nel dettaglio con una nota, su richiesta dell’altro Authority, la Consob. L’Autorità della assicurazioni ha evidenziato, tra l’altro, carenze sul governo societario e sulla gestione dei rischi chiedendo, entro 60 giorni, un piano che illustri in dettaglio tutte le azioni da intraprendere per rimuovere le criticità evidenziate dai rilievi formulati, rafforzare il sistema di governo societario, con un profondo ricambio del cda, e ricondurre la condotta di Cattolica e del gruppo alla «sana e prudente gestione». Tra i casi citati dall’Ivass su cui il cda non avrebbe avuto la capacità «di valutare compiutamente i profili di rischio/rendimento» c’è anche l’operazione di bancassurance con Banco Bpm, sottoscritta nel 2018, elaborata dall’allora ad Alberto Minali e approvata dal cda. A questo proposito ieri tramite le agenzie Minali ha detto: «Che nessuno si azzardi a provare a retrocedere le responsabilità di quanto è accaduto in Cattolica. Fino al 31 ottobre del 2019 (data di revoca delle deleghe a Minali, ndr) i rapporti con il Banco Bpm erano ottimi e il contributo delle jv al conto economico di Cattolica, come più volte illustrato al Cda, era positivo». E che l’impatto negativo della joint venture sulla solidità del gruppo che ha fatto scattare l’intervento della Vigilanza, secondo Minali, «è dovuto a decisioni finanziarie recenti». L’aumento di capitale di 500 milioni imposto dall’Ivass è di fine maggio 2020. Domani il cda discuterà primo fra tutti i punti il rinnovo sostanziale e in tempi rapidi del cda e poi dovrà capire come Cattolica dovrà arrivare al primo aprile alla trasformazione in spa. Il nuovo cda (oltre ad avere requisiti di alta professionalità) dovrà essere espressione di una base azionaria in cui il socio di riferimento ora come ora è Generali con il 24,4% e il secondo è Buffett con il 9%. Ma dopo la seconda tranche di aumento di capitale da 200 milioni da fare al più presto come saranno gli equilibri. La Consob quando darà il via libera al prospetto per l’aumento e a quali condizioni? Generali se dovesse salire oltre il 25% dovrà lanciare un’opa. Cattolica, infine, deve vendere circa 9% di azioni derivanti dal recesso entro il 2021. Anche questa quota ridefinirà gli equilibri di una spa che sta per essere disegnata dal cda di una cooperativa. Con l’aiuto e le pressioni delle Autorità. •

P.D.B.

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