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ENERGIA

Bollette, impennata attesa del +30-40% a gennaio

Caro bollette atteso a gennaio: +30-40%
Caro bollette atteso a gennaio: +30-40%
Caro bollette atteso a gennaio: +30-40%
Caro bollette atteso a gennaio: +30-40%

«La pianificazione della cosiddetta transizione energetica non ha tenuto conto dell’attuale situazione geopolitica. Una tensione sui prezzi dell’energia così elevata non si è mai vista, neppure negli anni ’70, ai tempi della guerra del Kippur da cui scaturì la crisi che fece volare le quotazioni petrolifere». E ancora: «A gennaio le famiglie possono attendersi rincari del 30-40%. Le imprese già subiscono la situazione e le più energivore, come cartiere o acciaierie, hanno in alcuni casi ridotto o interrotto la produzione anche in provincia, perché non possono riversare i rincari sui clienti».

 

Floriano Ceschi, direttore operativo di Agsm Energia spiega le ragioni della fiammata delle bollette. La decarbonizzazione su cui la Ue punta per conseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni, passa necessariamente dall’utilizzo di gas naturale, i cui prezzi hanno iniziato a correre da fine estate. Le forniture dalla Russia finora sono state condizionate dal passaggio del gasdotto dall’Ucraina, ma è imminente l’attivazione di entrambi i rami di Nord Stream, la conduttura che potrà portare metano alla Germania e da lì al resto d’Europa, passando dal Baltico. Tuttavia si deve mettere a fuoco chi gestirà l’infrastruttura, costruita interamente dalla russa Gazprom, con partner finanziari europei. Intanto il tempo passa, la Federazione per velocizzare una soluzione stringe i rubinetti, così il prezzo del gas si impenna e le bollette salgono, anche perché la capacità di stoccaggio nei Paesi europei è limitata. Il quadro si appesantisce alla luce dell’incremento dei consumi determinati dall’impennata della domanda di commodities energetiche e prodotti finiti del post pandemia. Inoltre anche la Cina è impegnata sulla decarbonizzazione e sta esprimendo una forte domanda di gas.

 

«Il risultato è che aziende come la nostra acquistano metano a un prezzo anche sestuplicato rispetto a 12 mesi fa», afferma Ceschi. «Le imprese manifatturiere hanno sofferto da subito e in alcuni casi hanno deciso anche di non accettare ordini. Le famiglie con bollette che subiscono variazioni di tre mesi in tre mesi patiranno di più con l’inizio del 2022». A Verona città sono oltre 150mila le famiglie che hanno scelto Agsm Energia come fornitore. In provincia oltre ad Agsm è posizionato bene Enel. Ma l’operatore, in questo caso, non fa la differenza, perché le dinamiche sono internazionali. «Molti privati non riusciranno a saldare le bollette così il Governo ha inserito un emendamento alla Manovra finanziaria consentendo alle famiglie la rateizzazione delle fatture di luce e gas in arrivo da gennaio ad aprile, a 10 mesi», evidenzia Ceschi.

 

La decisione metterà però in difficoltà le multiutility, che rimarranno a corto di liquidità. «Quindi per le aziende di vendita si prefigura un periodo di difficoltà che di nuovo tornerà a riversarsi su imprese e famiglie», conclude. L’unico modo per uscire dal circolo vizioso lo segnala l'ad di Gazprom, Alexey Miller che citava ad esempio il gasdotto Turkish Stream, funzionante e che già ora porta metano a Turchia, Bulgaria, Serbia e Grecia.

Valeria Zanetti

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