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Alitalia, stipendi d'oro degli ex manager

TRASPORTI. Citazione al tribunale degli avvocati dei piccoli azionisti: cifre da capogiro degli allora dirigenti, quando i conti della compagnia erano già «in rosso»

 Giancarlo Cimoli, ex ad di Alitalia
Giancarlo Cimoli, ex ad di Alitalia

 Giancarlo Cimoli, ex ad di Alitalia
Giancarlo Cimoli, ex ad di Alitalia

ROMA
Superbonus e compensi d'oro ai top manager della vecchia Alitalia mentre i conti andavano a rotoli. Si arricchisce di sempre nuovi particolari il capitolo degli stipendi d'oro dell' Alitalia pubblica fallita. È infatti infarcita di dettagli su compensi e bonus percepiti dai manager di Stato, tra cui Cimoli e Francesco Mengozzi, dell'ex compagnia di bandiera, la citazione al Tribunale di Roma degli avvocati dei piccoli risparmiatori rimasti impigliati nei titoli azionari e bond dell'ex Alitalia. Stipendi milionari, molto superiori a quelli pagati ai loro amministratori da compagnie aeree con i bilanci in utile: quasi 6 milioni di euro in tasca all'ex ad Giancarlo Cimoli tra il 2004 e inizio 2007. Nel 2005 sempre a Cimoli sono stati pagati quasi 2,8 milioni, sei volte lo stipendio dell' amministratore delegato di Air France e il triplo rispetto a quello di British Airways.
Falso in bilancio, irregolarità e «mala gestio» sono i rilievi mossi nei confronti degli ex amministratori di Alitalia dall'avvocato Giovanni Tognon, difensore di Consumatori Associati, che rappresenta i piccoli azionisti nella causa civile la cui prossima udienza è fissata il prossimo 13 ottobre.
Secondo la relazione dei legali nel 2003 Mengozzi riceve un compenso di oltre un milione di euro, (al consiglio di amministrazione vanno 203.000 euro). Nel 2004, 277.000 euro al board mentre a Cimoli vengono pagati 1.522.000 euro.
L'anno dopo, al cda va la stessa cifra, mentre Cimoli raddoppia: 2,7 milioni. Nel 2006 si taglia un po': Cimoli incassa 1.540.000 euro, il cda 150.000. A fine dicembre 2004 ad esempio, Air France segna un utile di 98 milioni di euro, a Jean Cyril Spinetta (citato in giudizio a Roma in qualità di ex consigliere dell'Alitalia fallita) vanno 550mila euro nel biennio 2004-2005, un bonus di 160.000 pari a una remunerazione mensile di 29.583 euro.
L'anno in cui Alitalia dichiarava un «rosso» di 813 milioni pagava però a Cimoli un compenso di 1.522.996 euro, pari a 190.375 euro al mese.
Circa 20 gli ex amministratori citati nella causa civile chiamati a risarcire in proprio; tra cui Marco Zanichelli, Maurizio Prato, Giuseppe Bonomi, lo stesso Spinetta. La Consob è chiamata in causa in quanto «responsabile per culpa in vigilando; per non avere cioè esercitato quei controlli che le competevano per il suo ruolo».

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