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Air Dolomiti accelera sulla riorganizzazione

TRASPORTO. La compagnia di Lufthansa traccia il bilancio sui primi mesi dall'avvio del piano. Kraus: «Il piano è di 2 anni ma lo completeremo a fine 2013. Le sfide? Meno costi, più competitivi e ricollocare persone in esubero»
Michael Kraus, presidente e Ceo di Air Dolomiti
Michael Kraus, presidente e Ceo di Air Dolomiti
Michael Kraus, presidente e Ceo di Air Dolomiti
Michael Kraus, presidente e Ceo di Air Dolomiti

«Air Dolomiti ha buone possibilità di vincere la sfida della crisi del settore delle compagnie aeree regionali, sono ottimista». Questa la convinzione del presidente e Ceo del vettore acquisito da Lufthansa nel 2003, Michael Krauss, che ieri ha fatto un bilancio a pochi mesi dall'avvio del piano di ristrutturazione e riposizionamento della compagnia. Un piano di due anni ma che il management di Air Dolomiti conta di attuare entro l'anno. Entro ottobre sarà completata la nuova flotta: i 10 Atr verranno sostituiti dai 5 Embraer da 120 posti ciascuno (del valore di 30 milioni di euro ciascuno). Da qui all'autunno Lufthansa dovrà decidere se tenere le tratte di Air Dolomiti con aerei più piccoli targati Lufthansa, se avviare collegamenti con i più capienti Embraer di Air Dolomiti o sopprimere tratte e voli. Intanto è stata cancellata la Verona-Zurigo.  «La razionalizzazione è stata imposta dalla crisi del settore», commenta Kraus, che spiega: «da uno studio svizzero pubblicato nei giorni scorsi emerge che dal 2008 al 2013 le compagnie aeree regionali in Europa hanno subito un forte calo, e il record negativo lo detiene l'Italia, dove da 17 compagnie si è passati a 7».  La carta vincente contro crisi, low cost e web? «Dobbiamo ridurre i costi fissi», precisa, «mantenendo la qualità del servizio che ci contraddistingue da sempre, con un prodotto rivolto non solo ai clienti business ma anche a famiglie, stiamo offrendo voli e collegamenti a 34 euro con pacchetti turistici su Monaco e sulla Baviera da Verona, Torino, Firenze, Venezia, ma anche da Bari dove c'è un aeroporto bellissimo. Ma soprattutto», continua Kraus, «vantiamo uno stretto legame con il territorio italiano». Ma servono anche nuove strategie di comunicazione: «dobbiamo diventare più smart, non copiare il low cost ma essere una interfaccia efficiente e conveniente tra il networking con Lufthansa e il vettore point-to-point». Preoccupa inoltre il flusso di passeggeri in entrata e uscita dagli scali italiani, passato da -6% di novembre 2012 a un -9% di febbraio 2013. «Ma i nostri dati da gennaio», precisa Kraus, «ci fanno ben sperare». In questo momento Air Dolimiti conta 110 dipendenti in cassa integrazione (76 piloti su 200 e 44 del personale di bordo). La cassa integrazione di 4 anni copre l'80% dello stipendio; per i piloti l'azienda ha previsto anche un incentivo di 100 mila euro.  «Ma abbiamo anche organizzato incontri con le compagnie aeree stranieire per la ricollocazione dei nostri piloti», continua Kraus, «abbiamo anche messo a disposizione la documentazione per dimostrare l'alta professionalità dei nostri piloti».  I 4 piloti licenziati? «Hanno fatto un comunicato con alcune menzogne», replica Kraus, «procurando un danno per la nostra azienda».  Air Dolomiti manterrà il quartier generale a Verona? «Il Catullo non è l'aeroporto che rispecchia una realtà con un tessuto imprenditoriale come quello del Nord Est italiano», risponde Kraus, e conclude: «gli aeroporti sono fermi ma le compagnie aeree si possono muovere». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Paolo Dal Ben

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