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Acquistare la casa aggirando lo scoglio dei mutui difficili

ANCE VERONA. Decolla il «Buy Back Engage»
Prima del rogito, una caparra e un periodo di versamenti mensili

Sono già una ventina, a Verona, le compravendite di abitazioni e immobili commerciali giunte a buon fine grazie all'uso del Buy Back Engage (Bbe), una forma alternativa di acquisto che, favorendo l'incontro tra domanda e offerta, sta parzialmente contenendo sia il crollo delle vendite immobiliari, sia il problema della concessione dei mutui dalle banche. E 70 sono i nuovi acquirenti che hanno deciso di farvi ricorso confortati dalla possibilità di stipulare «un contratto preliminare ad effetti anticipati che consente di avere in godimento l'immobile prima del rogito», ha spiegato l'ideatrice della formula, Maria Cristina Sandrin (consulente legale e tributaria in Verona), al convegno sulle forme alternative di acquisto di immobili organizzato venerdì scorso nella sede di Ance Verona, dal vicepresidente Renzo Begalli. Dietro versamento di una caparra all'impresario, il compratore entra nella disponibilità materiale della casa. L'utilizzo anticipato vincola l'acquirente a versare un acconto-prezzo mensile (stabilito in base alle sue disponibilità) per due anni - tempo di solito occorrente per arrivare al rogito - con il vantaggio di andare a coprire già il 30% del prezzo dell'immobile, risparmiando due anni di interessi sul mutuo (15 mila euro in media). «Mutuo che la banca avrà nel frattempo concesso per il restante 70% anche in virtù dell'affidabilità dimostrata dal cliente in questo periodo», ha sottolineato Sandrin. Dal canto suo l'imprenditore effettua una vendita che consente di «trasferire Imu e spese condominiali all'acquirente e tassare i ricavi a partire dal rogito». Un salvagente sia per le imprese edili, gravate oltre che dall'imposizione fiscale, da volumi d'invenduto, sia per novelli sposi o lavoratori con contratto non necessariamente a tempo indeterminato «per i quali oggi il Bbe è la soluzione migliore», ha detto Fortunato Serpelloni, presidente di Ance Verona, «almeno finché la politica non sbloccherà il credito bancario (sceso al 50%) verso chi ha bisogno di acquistare casa, permettendo alle banche di emettere obbligazioni che siano garantite dalla Cassa depositi e prestiti». Per il vicepresidente di Ance Verona, Begalli è una «formula all'avanguardia da integrare con altre soluzioni d'intesa con Ater e Comune». F.S.

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