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Acciaio maxi-fusione in Cina
Via al secondo big mondiale

ROMA

Maxi-fusione nell’acciaio in Cina, che punta a migliorare l’efficienza del settore e sfida ArcelorMittal per il primato mondiale. I due gruppi cinesi, a controllo pubblico, Baosteel e Wuhan Iron & Steel (Wisco) hanno ottenuto il via dalle autorità locali all’integrazione, che darà vita al secondo produttore al mondo, dopo ArcelorMittal, La produzione combinata della nuova entità sarà di circa 60 milioni di tonnellate l’anno. Nel dettaglio, Baosteel (quinto gruppo al mondo) rileva Wisco (undicesimo) e darà vita, informano i media locali, ad China Baowu Steel Group, dotato di circa 700 miliardi di yuan (105 miliardi di dollari) di patrimonio.

Baoshan Iron & Steel (divisione quotata di Baosteel) emetterà nuove azioni destinate agli azionisti di Wisco per assorbire la compagnia, con un piano che ha ricevuto il via del Consiglio di Stato di Pechino. L’operazione rientra nel piano di governo cinese per migliorare l’efficienza del comparto dell’acciaio, che mira a portare a 40 il numero di società attive nel settore, dalle 111 di inizio anno e già tagliate a 103 a fine giugno. Il programma di riforme punta a eliminare i duplicati nell’industria, gli sprechi e ridurre la competizione fra società che hanno lo stesso profilo industriale. Lo scopo ultimo, come ha ricordato il presidente cinese Xi Jinping al G20 a Hangzhou, è di tagliare la sovraccapacità produttiva, riducendo l’eccesso di produzione fra 100 e 150 milioni di tonnellate entro il 2020. La Cina deve fare i conti con le proteste della comunità internazionale, in particolare da Usa e Ue, che accusano di Pechino di distorcere il mercato con esportazioni massicce a prezzi sotto i livelli di mercato, per l’eccesso di produzione. Baosteel e Wisco hanno annunciato i di tagli: la prima ridurrà la produzione di 9,2 milioni di tonnellate in tre anni, la seconda di 4,2 milioni di tonnellate di acciaio e 3,19 milioni di tonnellate di ferro quest’anno, misura che impatterà sul lavoro di circa 10mila dipendenti.

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