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E Borgo Nuovo rivuole il nome di «Villaggio»

RISCATTO SOCIALE. Petizione appoggiata dalla terza circoscrizione


Traverso (Pdl): «Oggi il quartiere è bello e sicuro, tornare a chiamarsi così ha il sapore della vittoria»
La vecchia chiesa di Borgo Nuovo: qui ruota la vita del quartiere
La vecchia chiesa di Borgo Nuovo: qui ruota la vita del quartiere
La vecchia chiesa di Borgo Nuovo: qui ruota la vita del quartiere
La vecchia chiesa di Borgo Nuovo: qui ruota la vita del quartiere

Una questione di orgoglio e di gratitudine: tornare a chiamarsi Villaggio Dall'Oca, in memoria del grande pittore che fondò il borgo nel 1939, Angelo Dall'Oca Bianca. Le associazioni di Borgo Nuovo aderenti al Contratto di quartiere (una quindicina) promuovono una petizione per riacquisire l'antico toponimo. Se quest'ultimo, un tempo, era divenuto sinonimo di ghetto, tanto da essere rimpiazzato negli anni '80 dal nome Borgo Nuovo, oggi è riscattato dall'immagine di un quartiere risanato sia dal punto di vista sociale, con una comunità compatta e impegnata nel volontariato, sia da quello urbanistico, grazie ai cospicui fondi del Contratto stanziati da Comune, Regione e Stato per costruire alloggi e luoghi di ritrovo.
I moduli per la raccolta firme resteranno a disposizione degli abitanti per tutta l'estate nei centri d'incontro e nei negozi del quartiere, compresa la parrocchia: non c'è una soglia minima da raggiungere, ma è bene che l'adesione sia massiccia.
L'iniziativa è nata in terza circoscrizione dall'idea del consigliere Giovanni Residori (Pdl), delegato per il Contratto di quartiere, con l'appoggio del presidente Luca Zanotto. E in Comune ha trovato il sostegno del consigliere Elena Traverso (Pdl), già vicepresidente della circoscrizione, che ha seguito fin dall'inizio i progetti di riqualificazione della zona. Ieri a Palazzo Barbieri i tre si sono riuniti con i rappresentanti di alcune onlus per dare inizio alla sottoscrizione. Sono intervenuti Lucia Bertell della cooperativa Guglielma, Marco Guerra del gruppo fotografico Planet 1.4, Mauro Mussolini di Mondo Fantastico, Italo Tammone del comitato carnevalesco «La Donzelletta del sabato del villaggio», Liliana Verdolin dell'Associazione per la pace tra i popoli. Era presente anche l'ingegner Adriano Martinelli, responsabile comunale del Contratto di quartiere per Borgo Nuovo.
«Tornare a chiamarsi Villaggio, per le famiglie storiche che ne hanno seguito tutta l'evoluzione, ha il sapore della vittoria», dice Traverso. «Oggi il quartiere è bello, sicuro e ricco d'iniziative, tanto che molte nuove famiglie lo scelgono per stabilircisi». Zanotto aggiunge: «Attraverso la petizione, che asseconda la volontà degli abitanti, si vuole premiare il loro impegno».
I rappresentanti delle associazioni esprimono la propria soddisfazione: «Lo dobbiamo al nostro fondatore: se non ci fosse stato Dall'Oca Bianca, in fondo, il nostro quartiere non esisterebbe».L.CO.

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