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«Dateci il pozzo dell'Amore»

ANTICHE POLEMICHE. Ora è in vicolo cieco San Marco, potrebbe traslocare ma manca il placet della Sovrintendenza
I residenti non tollerano il via vai e il lancio di monetine, i negozianti si sono riuniti in un comitato che ha come unico scopo di spostarlo in piazzetta San Rocchetto

 Il pozzo dell'amore, collocato dal Comune 25 anni fa e diventato attrazione turistica «ufficiale» nel 2007
Il pozzo dell'amore, collocato dal Comune 25 anni fa e diventato attrazione turistica «ufficiale» nel 2007

 Il pozzo dell'amore, collocato dal Comune 25 anni fa e diventato attrazione turistica «ufficiale» nel 2007
Il pozzo dell'amore, collocato dal Comune 25 anni fa e diventato attrazione turistica «ufficiale» nel 2007

Dov'è non lo vogliono, qualcuno desidera portarlo in un'altra piazza ma pare che spostarlo, nonostante abbia solo 25 anni, non sia così semplice. E per poter dare al Pozzo dell'Amore una sistemazione diversa si attende solo il placet della Sovrintendenza.
Preso di mira dai ladri, non gradito ai residenti dei palazzi che si affacciano su vicoletto cieco San Marco, «resuscitato» sulla scia del mito di Giulietta e comunque méta continua di giovani innamorati che lanciano la monetina, si promettono amore eterno e davanti a quel benedetto pozzo si baciano. Negli anni il braccio di ferro tra chi lo desidera nel cuore della urbe romana, a due passi da piazza delle Erbe e dal Campidoglio, e chi non lo sopporta perchè il via vai è continuo e l'amore, come gli schiamazzi, non conosce orari, ha avuto sempre lui come protagonista: il pozzo.
Un pozzo lì forse nell'antichità non c'era (e questa «assenza» storica ha rappresentato il cavallo di battaglia per chi voleva sbarazzarsene), di certo l'influenza veneziana è forte e presente in questa parte nascosta della città che assomiglia a un campiello ma sta di fatto che quel manufatto venne posato nel 1986. E da un quarto di secolo su quel pozzo si concentrano attenzioni di amanti, residenti infastiditi, commercianti che lo vorrebbero inserito in un circuito «romantico» di quella Verona che, nel mondo, è conosciuta come la città degli innamorati. E tra liti, esposti, indicazioni stradali che spariscono e che ricompaiono, ora per «salvare» quel benedetto pozzo sul quale, ad un certo punto, sono spuntati anche i lucchetti e le scritte (perchè gli innamorati si adeguano alle mode), si è formato addirittura un comitato. Già, perchè se dov'è dà fastidio in un'altra piazzetta lontana cento passi, a San Rocchetto, dove non ci sono residenti, dove il passaggio è continuo e soprattutto dove c'è chi lo «ama», il pozzo dell'amore potrebbe trovare finalmente una collocazione definitiva. Ben visto e benvoluto da tutti.
Anzi, desiderato al punto che una cinquantina di titolari di negozi hanno creato, con tanto di statuto, il «Comitato negozi per il centro» che non ha scopo di lucro, nulla c'entra con altre associazioni di categoria e che un solo scopo sociale: «favorire e sollecitare la pubblica amministrazione affinchè si possa predisporre e realizzare l'obiettivo di traslocare il monumento denominato "pozzo dell'amore" da vicolo cieco san Marco in Foro, dove oggi si trova, in via San Rocchetto».
Insomma se lì dove si trova attualmente non lo tollerano perchè è un'attrazione che crea disturbo, piuttosto che venga tenuto nascosto, chiuso o peggio ignorato, c'è chi sarebbe felice di prendersene cura. Anzi, lo ritiene «simbolo» da valorizzare perchè in tal modo si creerebbe una sorta di itinerario: da via Mazzini o da piazza Erbe, prima di andare sotto al balcone di Giulietta in via Cappello, una capatina davanti al pozzo dell'amore sembrerebbe quasi d'obbligo.
Loro, i commercianti, sono disposti a sobbarcarsi ogni genere di onere, compreso quello di tenere in ordine e salvaguardarlo da chi, invece di scambiarsi la promessa con un bacio, decide che il suo amore lo dichiara col pennarello, ovviamente i pegni d'amore continuerebbero ad essere destinati al club di Giulietta. Ai proprietari e ai direttori dei negozi di via Pellicciai, San Rocchetto, via Quattro Spade e via Mazzini basta la presenza del pozzo.
L'amministrazione, e nello specifico l'assessore al commercio Enrico Corsi e Matteo Gelmetti, presidente della prima Circoscrizione, non avrebbero nulla in contrario, anzi hanno fornito la più ampia disponibilità perchè in fondo su quel pozzo da troppo tempo si è aperto un contenzioso difficile da dirimere: da una parte la tutela dei residenti (e il rumore del lancio delle monetine ha provocato più di qualche volta reazioni scomposte, lettere ai giornali e esposti all'amministrazione) che hanno il sacrosanto diritto di riposare e non trovare grappoli di fidanzatini seduti sul pozzo, dall'altra la possibilità di aggiungere a una piazza dei Signori e alle vie pedonali che diventano un enorme cuore nella settimana di San Valentino una nuova «sosta». Manca il permesso di farlo traslocare.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Fabiana Marcolini

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