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L'intervista

Zoe, orgoglio e pregiudizio: «Io ho creato me stessa»

Anche se non sono fissa qui, sono spesso a Verona, perché ci abitano le persone a me più care oltre alla mia famiglia

Bella, bellissima, adorata sui social da centinaia di migliaia di «seguaci». Modella, influencer, attrice e dj: a 23 anni la veronese Zoe Cristofoli ha «creato se stessa», seguendo la frase di un premio Nobel: «Sì, il mio motto l’ho preso dal commediografo e scrittore George Bernard Shaw: la vita non è trovare se stessi; la vita è creare se stessi». Fisico mozzafiato, tatuaggi ad adornarne il corpo, attitudine rock e sguardo incantevole, Zoe prosegue l’attività di indossatrice, è stata protagonista di un videoclip di Omar Pedrini («Come se non ci fosse un domani») e punta ad aumentare i follower del suo profilo Instagram (siamo oltre i 430mila), postando le foto dei suoi viaggi in tutto il mondo, dall’Africa del nord a Rio de Janeiro, dal Messico a Capri, da Los Angeles al lago di Como, da Las Vegas a Verona.

Il suo recente compleanno, a inizio settembre, l’ha passato a Venezia, sul red carpet della Mostra del Cinema, sfoggiando un abito elegantissimo e i gioielli di un noto marchio storico. Quest’estate Zoe non si è fermata un momento e in migliaia l’hanno vista dietro alla consolle, a selezionare musica per le serate di Suburbia, il format dell’etichetta Saifam. Su Spotify potete trovare la compilation Suburbia 2019 «selected by Zoe Cristofoli».

Zoe, quando hai scoperto che ti piaceva fare la dj?
Durante una serata in un locale dov’ero stata invitata come ospite. Sono salita in consolle e ho realizzato che avrei voluto fare qualcosa di più per tutte le persone che erano venute lì a vedermi: provare a comunicare qualcosa di me attraverso la musica.

Ma fare la dj è più passione o un lavoro?
Io credo che non ci sia, per me, un lavoro senza passione. Non durerebbe. Cerco di mettere tutta me stessa in ciò che faccio.

Con che brano inizi il tuo dj set? O che brano pensi non debba mai mancare?
Mmmm… In realtà il mio set cambia a secondo della serata e dell’evento, rimanendo però in linea con il mio genere musicale, che è la house music.

Una canzone che dovrebbe essere sempre presente?
«Levels» di Avicii (produttore e dj svedese, scomparso giovane nel 2018, ndr).

E se nel tuo telefono ci fosse spazio solo per un brano? Sarebbe «Your love» di Frankie Knuckles (dj e produttore di Chicago, il «padrino» della house music).

Ma tu canti? Magari sotto la doccia…
Oh, sì! Canto e anche spesso, però non avendo grandi doti canore, preferisco cantare per me e basta.

Anche se non ci vivi più, Verona cosa rappresenta per te? Ci sono posti romantici dove portare un innamorato?
Anche se non sono fissa qui, sono spesso a Verona, perché ci abitano le persone a me più care oltre alla mia famiglia. I miei posti del cuore rimangono l’Arena, il simbolo della mia città, e Castel San Pietro, che mi riporta a quand’ero ragazzina. Da lì si può ammirare una delle viste più emozionanti della città.

Su Instagram posti le foto dei tuoi viaggi. C’è un luogo in cui non sei mai stata e vorresti andare?
Oh, ce ne sono parecchi in cui non sono mai stata e che vorrei visitare! In primis le Hawaii, in quanto le vedo come isole incontaminate e selvagge che l’uomo non è ancora riuscito a modificare. Un luogo che incarna una reale e naturale bellezza.

E una città in cui perdersi?
Tokyo. È sempre avanti, in continua evoluzione. Mi piacerebbe visitarla per avere nuovi stimoli e impulsi. E tatuaggi. I giapponesi sono famosi in tutto il mondo per i loro tattoo.

Ricordi il primo tatuaggio che hai fatto? E l’ultimo?
Certo che lo ricordo! Il primo è stato tanto tempo fa: è una scritta che rispecchiava il mio modo di affrontare la vita. Il più recente, invece, è stato un disegno ornamentale, puramente estetico.

Ricordi la prima volta che ti sei tatuata, quando hai sentito l’ago nella pelle? Che sensazione hai avuto?
È stato strano. Non riesco a descriverlo. Anche se la sensazione è dolorosa o fastidiosa, è un’emozione che fa parte di me.

Modella, dj, influencer: come fai a conciliare tutto quello che fai?
Per ora sono ancora tre lavori complementari, che vanno di pari passo, soprattutto modella e influencer. Fare la dj è un lavoro faticoso che richiede tante energie ma è riservato alla sera, quindi riesco ancora a dividere le mie giornate, cercando di non sacrificare nessuna delle mie tre occupazioni.

E gli “haters” sul web, quelli che insultano e offendono? Cosa fai per proteggerti? Hai un modo per “disattivarli”?
Non ho mai avuto bisogno di disattivarli perché gli haters che si palesano nei miei confronti sono in realtà molto pochi. Probabilmente perché riesco a farmi rispettare e cerco sempre di rimanere nel mio, senza offendere nessuno gratuitamente.

Pensi che le ragazze e le donne, nel mondo occidentale, abbiano raggiunto la parità con gli uomini?
No, purtroppo la strada per la parità è ancora lunga. In questi tempi vedo molte discriminazioni verso il genere femminile; anche nei miei confronti. Viviamo in un mondo in cui se una Donna – e voglio usare la “d” maiuscola - ha successo, la gente si domanda chi l’ha aiutata, facendola diventare quel che è. Il mondo, oggi, non crede che le Donne possano, con le loro forze e le loro gambe, arrivare al successo.

Giulio Brusati

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