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LA MOSTRA

Aura Pasa, le rime della menestrella nel lager

Inaugurata alla biblioteca universitaria Frinzi l’esposizione di disegni e versi della partigiana Aurelia Pasa
Diomira Pertini, Tiziana Valpiana, Daniela Brunelli e Giuliana Zampieri
Diomira Pertini, Tiziana Valpiana, Daniela Brunelli e Giuliana Zampieri
Diomira Pertini, Tiziana Valpiana, Daniela Brunelli e Giuliana Zampieri
Diomira Pertini, Tiziana Valpiana, Daniela Brunelli e Giuliana Zampieri

Con la scopa imbracciata a mo' di chitarra, intenta ad allietare le compagne di prigionia con canzoni e scherzi. Così Aurelia «Aura» Pasa ha ritratto se stessa nel ruolo che si era ritagliata nel campo di concentramento di Bolzano: autrice di filastrocche e vignette, una vera e propria «menestrella nel lager», dal titolo della mostra allestita nella biblioteca universitaria Frinzi che presenta al grande pubblico disegni e rime estratti dai taccuini di questa coraggiosa partigiana veronese, insegnante di disegno e di storia dell'arte, deportata nel 1944 perché antifascista e internata fino alla Liberazione.

Fino al 26 febbraio (negli orari di apertura della biblioteca) è possibile ammirare il materiale che costituisce una testimonianza inedita degli anni delle persecuzioni in Italia: lettere, fotografie e riproduzioni dei disegni realizzati da Aura durante il lavoro coatto nella sartoria del campo, raccolti in alcuni blocchetti rimasti chiusi in un cassetto per anni e sui quali, attraverso rime e schizzi, la giovane partigiana aveva raccontato con ironia e leggerezza la dura quotidianità nel lager – il «soggiorno in un albergo pieno», scriveva ai suoi famigliari – così come i momenti speciali.

L'inaugurazione

L'esposizione è stata inaugurata ieri mattina dalla direttrice della biblioteca Frinzi Daniela Brunelli e dalla delegata del rettore al Public engagement Olivia Guaraldo, alla presenza della presidente di Aned Verona Diomira Pertini, della consigliera di Aned nazionale Tiziana Valpiana e di Giuliana Zampieri, figli di Aura Pasa, che ha messo il materiale a disposizione dell'Aned per ricavarne questa mostra itinerante, di cui la sezione veronese ha fatto fare una copia da conservare in città. L'iniziativa fa parte degli eventi per la Giornata della Memoria promossi dall'università di Verona.

«Come molti di coloro che sono tornati dai lager, anche mia mamma non ha mai parlato di ciò che è accaduto», racconta la signora Zampieri. «Io stessa ho scoperto i suoi disegni molti anni più tardi, quando mio zio Giovanni Dean (storico e professore antifascista, marito della sorella di Aura, nda) glieli ha chiesti per completare il volume “Scritti e documenti della Resistenza veronese”, pubblicato nel 1982».

Un motivo per sorridere e far sorridere

Per scelta, Aura Pasa non ha mai riprodotto le scene di violenza e disagio a cui certamente assistiva. Anzi, nel lager di Bolzano era diventata celebre proprio per la sua incomprimibile voglia di resistenza che si manifestava nella capacità di trovare un motivo per sorridere, e far sorridere.

«Tutti andavano a chiederle un disegno, promettendo di sdebitarsi con cene e inviti che non si sono mai verificati. Con questa mostra che andrà in giro per l'Italia, mi sembra di aiutarla a compiere quei viaggi che non ha mai potuto fare», conclude Giuliana, visibilmente commossa. •. Laura Perina

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