<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
letteratura resiliente

«Una vita dolce», Neri Pozza vince il Premio Wondy

Il riconoscimento è stato annunciato lunedì sera al Teatro Manzoni di Milano nel corso della serata, presentata da Drusilla Foer e Alessandra Tedesco
Beppe Sebaste e il suo ultimo libro pubblicato da Neri Pozza
Beppe Sebaste e il suo ultimo libro pubblicato da Neri Pozza
Beppe Sebaste e il suo ultimo libro pubblicato da Neri Pozza
Beppe Sebaste e il suo ultimo libro pubblicato da Neri Pozza

La dolcezza? Una «dichiarazione programmatica di resilienza». Il romanzo di Beppe Sebaste, «Una vita dolce» pubblicato da Neri Pozza, porta già nel titolo la motivazione che gli vale il Premio Wondy di letteratura resiliente. Il riconoscimento è stato annunciato lunedì sera al Teatro Manzoni di Milano nel corso della serata, presentata da Drusilla Foer e Alessandra Tedesco, del Premio Wondy, voluto nel 2018 dal giornalista Alessandro Milan, marito della scrittrice Francesca «Wondy» Del Rosso (1974-2016), emblema della lotta per la vita contro la malattia.

«La “vita dolce” è proprio una vita che si scontra ogni giorno con la realtà dolorosa di una malattia terribile. Eppure, è una vita che a ogni istante viene vissuta con incrollabile tenerezza, e persino con ironia», si legge nella motivazione della Giuria tecnica, presieduta da Umberto Ambrosoli e composta da Stefania Auci, Federica Bertoni, Alessandra Casella, Fabio Genovesi, Luca Dini, Francesca Mannocchi, Gaia Manzini, Emanuele Nenna e Gianni Turchetta.

La trama è imperniata sulla storia di una donna affetta da Alzheimer raccontata dal suo compagno

«Io e S. ridiamo e piangiamo molto», scrive Sebaste. «La privatissima esperienza raccontata», è scritto nella menzione, «riguarda in realtà tutti, e dà luogo a una serie inesauribile di rivelazioni, in un confronto permanente con il sacro e la verità: perché è la stessa malattia a dare rilievo all’assolutezza del “qui e ora”». Il volume è stato definito ricchissimo sul piano intellettuale e sempre carico di poesia: a cominciare dal quotidiano scambio di haiku fra il narratore e S., nella lotta contro il progressivo disintegrarsi della memoria.

Alla storia principale si intrecciano poi altre storie

«Dentro la cornice narrativa, Una vita dolce accoglie materiali diversissimi: ricordi; citazioni; meditazioni; aforismi. Questo densissimo Zibaldone è anche una riflessione sul senso della scrittura: “Tutta la letteratura è un esercizio di resistenza e liberazione dalle illusioni”. Grazie a Sebaste, ora lo sappiamo meglio». A Paola Cereda con «La figlia del ferro» (Perrone Editore) è andato il premio della giuria popolare. Assegnata una menzione speciale alla fumettista italiana Icaro Tuttle per il graphic novel «La cura. Storia di tutti i miei tagli». Il Premio Wondy è ispirato alla vicenda di Del Rosso autrice del volume «Wondy, ovvero come si diventa supereroi per guarire dal cancro», nel quale raccontò con ironia e coraggio la sua lotta con la malattia.•. 

Maria Vittoria Adami

Suggerimenti