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Sudafrica e Algeria, di ottima qualità i primi film in gara

FESTIVAL DI CINEMA AFRICANO. 2° giorno. Oggi, tra Mazziano, Santa Teresa e Stimate, sono 16 gli appuntamenti
Una scena del film «Il mio cielo segreto»
Una scena del film «Il mio cielo segreto»
Una scena del film «Il mio cielo segreto»
Una scena del film «Il mio cielo segreto»

Sono 16 gli appuntamenti davanti al grande schermo per il 2° giorno di proiezioni del XXIX Festival di cinema africano. Si parte con un poker, dalle 17.30, al cinema Santa Teresa: il corto Le cauchemare d'une gamine e i documentari Il futuro sospeso, Una scuola fra le nuvole e Gorba. Contemporaneamente, allo Stimate, il film in concorso Nothing but the truth seguito dal corto La residence Ylan Ylang". Sempre alla stessa ora al Mazziano continuano le proiezioni della serie tivù L'equipe. Alle 20.30 secondo film in concorso oggi: L'absence (S. Teresa) seguito dal corto Sellam & Demetram. Stesso orario per due documentari: Congo my foot e Mére-bi (Mazziano). Alle 21 il film A season of a life (S. Teresa) e alle 22.30 il documentario Nos lieux interdits (Mazziano).
Il concorso è iniziato ieri con due titoli di valore che, sommati al brillante film d'apertura (Jerusalema), fanno intuire per questa edizione una qualità media molto alta. Izulu Lami-Il mio cielo segreto (Sudafrica, 2009), di Madoda Ncayiyana, è uno dei film più belli visti al festival negli ultimi tre anni. Due orfanelli, abbandonati dalla perfida zia, camminano dalla campagna alla città per vendere l'ultima stuoia intrecciata dalla madre. Inconsci dei pericoli della modernità e del degrado, finiscono nelle strade di Durban, dove si accompagneranno a un gruppo di coetanei, anche loro orfani, dediti alla microcriminalità. Favola dolcissima, commovente e spaventosa, la pellicola illustra magistralmente lo scontro tra innocenza e sopravvivenza all'interno di un mondo che sembra aver dimenticato i suoi figli. I bimbi attori sono superbi e la regia sobria e attenta: da applauso.
Mascarades (Algeria, 2008) di Lyes Salem è una commedia sorprendentemente frizzante e moderna su un padre di famiglia babbeo che, non riuscendo a sposare la sorella narcolettica, si caccia nei guai inventando un matrimonio fittizio. Ma l'amore vero è dietro l'angolo.
Il film è spigliato, gode di un buon ritmo e della simpatia di personaggi che potrebbero essere usciti da una commedia all'italiana, a dimostrazione che esistono più pregiudizi che diversità. A.D.

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