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Stop allo spreco e inclusività diventano arte

La lotta allo spreco, la dignità del lavoro, la valorizzazione delle persone diventano parte di un’estetica dell’esistenza. E così la sostenibilità e l’inclusione, in tutte le loro manifestazioni, si trasformano in arte. È questo l’obiettivo di Avanzando – L’arte di non sprecare, in programma oggi e domani a Villa Buri di Verona. A ideare questo progetto è la cooperativa sociale Panta Rei, impegnata nel reinserimento sociale e lavorativo di persone con patologia psichiatrica, che nel 2019 ha avviato un progetto dove il tema dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati affianca quello della sostenibilità ambientale attraverso il recupero e la trasformazione delle eccedenze alimentari. R.e.a.l. Food, questo il nome del progetto, contribuisce alla riduzione degli sprechi e a un utilizzo sostenibile delle risorse in linea con alcuni obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Onu all’interno dell’Agenda 2030. «Da questo progetto nascono i nostri prodotti, gli Invasà, salse e confetture realizzate da persone svantaggiate, utilizzando materie in eccedenza sul mercato», spiega Elena Brigo, presidente di Panta Rei. «L’iniziativa che presentiamo intende valorizzare le realtà del nostro territorio impegnate nella lotta agli sprechi e sensibilizzare la cittadinanza su queste buone pratiche attraverso dibattiti, laboratori e spettacoli. Accompagnando verso una cultura dello sviluppo sostenibile orientato alla produzione e al consumo responsabile». L’arte incontra la cultura dell’inclusione. Nella mattina di domani, a partire dalle 8, prende il via la performance artistica collettiva che porterà all’installazione site specific di un Mandala Aromatico, ottenuto dall’impiego di eccedenze di frutta e verdura, erbe officinali, fiori e semi, a cura di Chiara Reggiani. L’opera sarà realizzata dal collettivo di Land Art «Terra e Arte» – Associazione Antiche Contrade, in collaborazione con giovani artisti e con quanti siano interessati a prenderne parte. E in linea con il messaggio dell’evento, alle 17 si procederà alla disinstallazione dell’opera a cura dei partecipanti e alla distribuzione delle eccedenze di frutta e verdura utilizzate. Durante la giornata verranno proposti anche laboratori creativi coordinati da Daniela Rosi, curatrice di mostre di arte ousider e condotti da giovani artisti. «Partiamo dal presupposto che anche nel mondo dell’arte esiste uno spreco di talenti, tanto è vero che spesso gli artisti outsider, magari con un vissuto di malattia mentale, vengono poco riconosciuti proprio per la loro posizione di marginalità». E Rosi, che insegna anche all’Accademia di Belle Arti di Verona, sottolinea come l’istituzione veronese abbia sempre riservato a questi artisti un’attenzione particolare che non è affatto scontata in altre accademie. «L’inclusione e la valorizzazione delle diversità sono una forma d’arte che merita dignità e spazi nei luoghi deputati alla cultura. Spesso le opere più interessanti nascono proprio in condizioni di differenza e nei luoghi del disagio». Chiuderà la giornata, alle 18, il monologo teatrale «Carlo, l’ombra e il sogno», di e con Alessandro Anderloni. Dall’ombra del manicomio alle gallerie d’arte di tutto il mondo. La performance ripercorre la vicenda umana e artistica di Carlo Zinelli, dall’infanzia lungo l’Adige al manicomio di Verona dove si rivelò il suo genio e dove l’arte diventò la sua terapia, la sua passione, la sua vita. Come spesso accade, allora, gli artisti si trasformano in ambasciatori di temi che spesso la società civile tende a trascurare e si fanno portatori di innovazione muovendosi dal basso. A partire dai frutti e dalle verdure strappati allo spreco ed elevati a strumento di bellezza e cultura. Il programma sul sito www.cooperativapantarei.it.•.

Silvia Allegri

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