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L'intervista

Sgarbi: «Poca gente per Caroto? Location sbagliata. Con Tommasi potremmo collaborare per il Mart»

Il sottosegretario alla Cultura interviene sul tema degli spazi museali
Vittorio Sgarbi davanti al fanciullo del Caroto
Vittorio Sgarbi davanti al fanciullo del Caroto
Vittorio Sgarbi davanti al fanciullo del Caroto
Vittorio Sgarbi davanti al fanciullo del Caroto

Una regia per coordinare mostre, musei e altri eventi culturali, senza pensare ad ulteriori spazi ma cercando di far rendere al meglio quelli che ci sono. E puntando a collaborazioni con realtà vicine come il Mart che dirige a Rovereto, dove incontrerà il sindaco Tommasi per cercare sinergie con Verona. L’occasione per parlare della situazione veronese con il neo sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi è la conclusione della mostra sul pittore veronese Caroto organizzata in Gran Guardia. Un’esposizione che non ha certo raggiunto i risultati sperati, con meno di 15mila visitatori in cinque mesi, duemila dei quali con ingresso gratuito, il tutto a fronte di un costo di un milione 300mila euro, per organizzarla. Alla mostra si collegava una rete di itinerari artistici nelle chiese cittadine, un progetto di ampio respiro culturale apprezzato dai visitatori che però sono rimasti pochi. E i dati offrono l’occasione per ragionare sul futuro di eventi simili a Verona.

 

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Sottosegretario, cos’è secondo lei che non h funzionato con la mostra di Caroto?
La Gran Guardia è una location ibrida, in cui si fanno convegni, incontri e anche mostre, ma credo che per determinati artisti ci vogliano spazi adeguati. Non so se la Gran Guardia fosse stato il posto per un autore storico come Caroto - pittore veronese vissuto tra il 1480 circa e 1555, ndr - credo che anche il dove si fa una mostra faccia la differenza. Io personalmente l’avrei predisposta a Castelvecchio, credo sia il sito naturale per un pittore come Caroto. Magari ipotizzando di allestire nella Gran Guardia degli spazi di approfondimento, ripeto a mio parere è stata sicuramente sbagliata la sede di questa esposizione.

La Gran Guardia tra l’altro ha dei costi di gestione molto alti, la location di una mostra può fare la differenza?
In generale credo che la Gran Guardia sia uno spazio un po’ neutrale, una location ampia e magari molto funzionale ma poco caratteristica e caratterizzante, che aggiunge poco appeal a esposizioni di questo tipo, anzi forse lo toglie. Poi in realtà non è neanche detto che la location faccia la differenza, ad esempio mi parte di ricordare che proprio a Verona una mostra dedicata a Girolamo Dai Libri non fosse andata così bene nonostante fosse organizzata a Castelvecchio, è l’abbinata delle due situazioni che può fare la differenza, gli artisti scelti e spazi adeguati.


Le ultime mostre in città a richiamare grandi flussi di persone erano state quelle di Goldin...
Le grandi mostre di Goldin che anche a Verona hanno richiamato tantissime persone forse appartengono solo al passato, una stagione brillante ma che credo abbia fatto la sua epoca, personalmente non penserei a riproporre situazioni simili ma cercherei altre strade e soluzioni.


Ad esempio?
Verona ha un grande passato alle spalle, che so si potrebbero immaginare delle esposizioni dedicate agli artisti scaligeri del ‘600 piuttosto che del ‘700, a Castelvecchio che è uno spazio bellissimo per un certo tipo di mostre.


Si discute della situazione dei musei e degli spazi, da Palazzo Forti ai futuri Castel San Pietro e al palazzo del Capitanio...
Come sottosegretario non ho progetti dedicati a Verona, che resta una città importante e merita anche un sistema museale e di mostre di un certo livello, con location bellissime e adeguate. Se non sbaglio in Gran Guardia non andò bene nemmeno la mostra su Giotto, poi magari se si portasse un Tiziano o un Picasso la situazione sarebbe completamente diversa, ad esempio la mostra dedicata al Veronese la ricordo in maniera molto positiva.


E pensare proprio a Verona ad una nuova galleria d’arte moderna? 
Credo che gli spazi attuali siano adeguati, forse l’arrivo di Eataly e dello spazio culturale voluto da Farinetti potrebbero dare una spinta generale al comparto e potrebbe essere collegato al Mart di Rovereto che presiedo.


Sul Mart parla spesso di una collaborazione con Verona...
Tra pochi giorni festeggeremo il ventennale con un grande evento al quale inviterò il sindaco Tommasi e l’assessore alla cultura, potrebbe essere l’occasione per avviare una collaborazione stretta con Rovereto, avvicinando Verona al Mart e viceversa.

Luca Mazzara

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