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IL RACCONTO

L’alba e quell’unica tela dipinta dal Baldo fino a dove comincia il mare

Il cielo ripulito ha attraversato le terre, i monti. E ha svelato la bellezza della Natura, origine e rifugio, madre e non matrigna

Vi sono madre, non matrigna, eppure a volte sembra che non lo comprendiate, sebbene sia questo il nome che mi avete dato: “Madre Natura". “Madre“, perché io sono origine, nutrimento, rifugio.

Ma con lo stesso nome mi temete anche, quando credete che ogni mia manifestazione rappresenti furia e minaccia di distruzione. Eppure la storia dovrebbe avervelo insegnato, io non distruggo, io scompagino, riequilibro, rinnovo, e mentre lo faccio vi dico: «Guardatemi. Guardatevi intorno. Non riuscite a vedere la bellezza in tutto questo?».

La paura è troppo forte

Ma sento spesso che la vostra paura è troppo forte. Ed è comprensibile che l’abbiate, per tutte le volte che mi sono mostrata indomabile e incontenibile, una forza primordiale misteriosa, difficile da prevedere e impossibile da ammansire. Dopo il mio passaggio calcolate i danni e vi aggirate tra resti e macerie, chiedendovi quanto sia colpa vostra, se sono diventata così. Perché di recente so che più che DI me avete paura PER me. Il vostro è stato un risveglio collettivo, brusco, dopo un sonno irresponsabile lungo centinaia di anni, in cui avete abusato di ogni aspetto di me.

Allora vi raccontavate che fossi troppo grande e forte per poter soccombere alle conseguenze delle vostre azioni. Invece ecco, improvvisamente i danni sono lì, davanti a voi, così fuori controllo che temete sia troppo tardi, di armi danneggiata in maniera irreversibile. E per questa ragione oggi, vedendovi concentrati sulle mie cicatrici, travolti dal freddo dell’incertezza, ci ho pensato io a coprirvi, così come una madre deve fare.

Nulla è perduto finché c'è bellezza

Questa mattina ho voluto dimostrarvi che nulla è perduto, finché c’è bellezza. Ho indossato il mio abito più sontuoso, un manto di luce rosa, rossa e arancio, e ho corso nei cieli, inseguita dal sorgere del sole. Ho attraversato le terre, i monti, mi sono affacciata sul mare, adornandomi di nubi morbide, ho soffiato e pulito l’aria, tersa come non la vedevate da troppo tempo, così limpida che dal Monte Baldo era possibile vedere il Garda, e viceversa. Mi sono distesa sopra di voi, fin dove l’occhio poteva correre, un incendio di luce, e vi ho ripetuto: «Guardatemi». Così, finalmente, voi mi avete vista.

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Eccovi lì, figli miei, le teste alzate, le bocche aperte, l’incredulità di chi si aspetta, ormai, solo grigiore e si trova davanti un quadro, una tela dipinta dall’esistenza stessa. Nessuna immaginazione può pareggiare con la magnificenza del creato. Ma sappiate una cosa: anche nel grigiore, io ci sono, sono sempre qui. E ogni volta in cui, attraverso le vostre azioni, mi avvelenate, mi depredate, prosciugate le mie energie, io resto sempre qui, ferita ma certa. Perché il mio equilibrio è fragile, sì, ma la mia capacità di rinascere è inarrestabile. E per ogni ferita che mi procurate ho la forza di guarire, di rendere possibile l’impossibile.

Panorama dalla Lessinia, 11 gennaio 2023

L’azione di ciascuno è tutto, invece!

Posso farlo da sola, attraverso il potere di rinascere da ciò che resta di me, rivoluzionando gli equilibri. Oppure posso farlo insieme a voi. Non vi chiedo di curarmi come si cura un malato, vi chiedo di occuparvi di me nello stesso modo in cui si mantiene in salute qualcosa di inestimabile. Perché ho bisogno di fatti, sì, ma anche di pensieri e di intenzioni. Ho bisogno di consapevolezza, quella consapevolezza che vi ha colpiti questa mattina davanti alla visione del cielo: il nostro mondo è meraviglioso.

Non solo nel rosso dell’alba, ma nell’armonia di colori della Lessinia, nel vigore delle acque dell’Adige, nello spettacolo di ogni pietra, ogni fiore. Quindi siatemi figli come io vi sono madre, alimentatemi con tutti i gesti di cui siete capaci, proteggetemi con lo sforzo di ogni piccola abitudine nuova, sforzatevi di non credere alla favola superficiale che l’azione di un singolo non vale nulla. L’azione di ciascuno è tutto, invece.

Madre, non matrigna

Perché la magnificenza di quest’alba è frutto dell’equilibrio di mille elementi infinitesimali che hanno risuonato in armonia, così come il deserto trova la sua forma grazie a ogni singolo granello di sabbia e l’oceano danza nelle sue profondità grazie a ogni goccia. Cercate la magnificenza di ciò che sono in ogni elemento che vi circonda, nelle cime innevate, nei pascoli addormentati, nei frutti delle vostre terre, così ricche, negli odori, nei sapori, nei colori che cambiano continuamente.

E nelle vostre stesse mani, ogni volta che compiono un gesto di cura. Avrete altre mille albe simili a quella di oggi e mille altri tramonti, saprete vedermi sorridere attraverso la tempesta e mi sentirete bisbigliare nell’erba che cresce. Perché facciamo parte dello stesso Tutto e della stessa Bellezza, nel bene e nel male, purché siamo insieme. Ricordatelo: la Natura vi è madre, non matrigna, figli miei.•.

Paola Barbato

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