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AUTORI

«Primavera del Circolo» al via giovedì con Germana Urbani su zoom

Germana Urbani (foto da Fb)
Germana Urbani (foto da Fb)
Germana Urbani (foto da Fb)
Germana Urbani (foto da Fb)

Al via la «Primavera del Circolo», rassegna di incontri con l’autore organizzata dal Circolo dei Lettori di Verona, che giovedì 15 aprile aprirà con il libro d’esordio di Germana Urbani, giornalista padovana autrice di «Chi se non noi» (edizioni Nottetempo). Urbani incontrerà il pubblico scaligero alle 18.30 su Zoom, previa iscrizione gratuita all’indirizzo e-mail info@circololettoriverona.it, dal quale sarà inviato il link di partecipazione. Grazie a una prevendita in collaborazione con la casa editrice e la libreria Pagina 12, i soci del Circolo potranno anche pre-ordinare il libro con dedica o firma dell’autrice scrivendo a pagina.dodici@yahoo.it.

 

Anziché un orologio come ai suoi fratelli – narra il romanzo di Urbani -, per la prima comunione il nonno regala a Maria una Polaroid: lei è affascinata dallo spazio intorno e sogna di diventare un architetto, di andare a vivere in città e indossare «scarpe violette magari tutti i giorni per andare in giro, a godersi la bellezza, profumando di buono». E anche se suo padre le ha detto che «i sogni non si realizzano mai», Maria ce la fa: si laurea, va ad abitare a Ferrara, lavora a Bologna nello studio di un importante architetto, frequenta i convegni di bioarchitettura e le mostre dei fotografi che tanto ama, insomma ha la vita che ha sempre desiderato. Eppure, ogni venerdí torna nel Delta del Po, quel mondo paludoso che avrebbe preferito dimenticare se Luca, l’uomo che ama con un’intensità febbrile, non fosse stato cosí legato a quella terra. Lui è criptico, ambiguo, manipolatore, alterna sprezzo a dolcezza.

 

E quando la lascia, è come se un’onda di piena si rovesciasse sotto quegli «immensi cieli color cicoria». La penna esordiente di Urbani, «si immerge con spietatezza nelle pieghe più intime della mente di una donna e nelle contraddizioni che spezzano i rapporti umani, scova il nodo che può legare l’amore più ingenuo e il dolore più accecante, sfuma i confini opachi tra passione e follia», riporta la sinossi del libro. «Fotografia dai colori annebbiati di un Polesine ancora segnato nel territorio e nelle storie familiari dal ricordo della grande alluvione del ’51, Chi se non noi rapisce, disorienta e costringe a fare i conti con le proprie pulsioni più oscure». I prossimi eventi della Primavera del Circolo sono in programma per il 29 aprile, alle 20.30 (presentazione di «Casa Toracica» di Cristina Bellemo) e l’8 e 9 maggio (seminario «La voce è un crepitio» con Isabella Dilavello.

Francesca Saglimbeni

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