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Dall'8 al 10 settembre

L'artista veronese Patrizio Vanessi a L'Aquila con la sua videoarte

Patrizio Vanessi
Patrizio Vanessi
Patrizio Vanessi videoarte

L’ultima fatica, anzi progetto, dell’artista veronese Patrizio Vanessi sarà realizzata a L'Aquila dall'8 al 10 settembre presso il Teatro dei 99, dove verrà proiettata l’opera di videoarte.

In uno spazio collaterale saranno presenti le opere fisiche di grandi dimensioni (330 X 60) a formare un trittico, Distruzione, Vita e Rinascita. Tre momenti che ciclicamente segnano la storia dell’umanità. Solo attraverso questi passaggi l’uomo può ricostruire e (forse) migliorare la propria esistenza. La concezione della palingenesi originava presso gli stoici da quella di apocatastasi indicante la ricostituzione di ogni cosa creata alla fine della storia. Il concetto già usato nella letteratura ellenistica con significati diversi, venne ripreso dallo stoicismo per designare la ciclica "restituzione" o "ristabilimento" del cosmo dopo la sua ricorrente distruzione.

Espressa con termini diversi l'idea di una palingenesi del mondo era presente nel pensiero di Anassimandro, Pitagora e in particolare di Eraclito che nella sua concezione della realtà come eterno divenire introduceva anche quella di una ricorrente rinascita, di un “eterno ritorno" delle cose e della trasmigrazione delle anime.

Quanto mai è attuale il fondamento di questo pensiero che sancisce comunque la positività auspicabile anche in presenza di eventi catastrofici. L’Aquila è il casus specifico di un evento terribile naturale, fuori dal controllo di ogni umana scienza e previsione; l’Ucraina al contrario è l’espressione di un dramma pianificato e voluto da esseri che evidentemente poco hanno del pensiero edificante. Distruggere per vivere e rinascere!

Questa è la lettura dura, implacabile, ma altrettanto realistica di questa installazione che rappresenta, a vari livelli, questi tre concetti chiave in ogni umana esperienza. Il progetto si sviluppa innanzitutto con un’opera video che visualizza e stigmatizza questi eventi con atmosfere, colori e musiche che ne identificano l’espressività artistica. Successivamente i vari frame dell’opera video vengono estrapolati, stampati su Dbonde manipolati dall’artista con la volontà di ricreare anche nell’opera fisica un intervento coerente a rafforzare il concetto espresso in termini semantici.

Sull’opera fisica poi è inserito, a far parte dell’opera stessa, il QR code che riporta al video di origine interpretando, anche in questo caso, una circolarità chiusa tra le diverse espressioni digitali e reali. Un’opera che potremo definire “multilevel” per la sua struttura concettuale e rappresentativa che ripropone un pensiero profondo ma sempre con una lettura positiva che porta la “rinascita” come vera forza motrice di questa umanità. 

Felice Gattamelata

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