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Miti di Giulio Galetto Parole e immagini
dall’antichità a oggi

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

Sarà presentato giovedì 21 marzo alle 17,30 nel foyer del Teatro Nuovo l’ultimo lavoro di Giulio Galetto, Miti (Edizioni Bonaccorso, pp.103, euro 13). Insieme all’autore, critico letterario anche per le pagine del quotidiano «L’Arena», interverrà il professor Gian Paolo Marchi.

Miti riunisce sette percorsi che dall’antichità classica arrivano fino al nostro tempo, tra letteratura e arte: la nostalgia-malinconia da Omero a Böcklin e de Chirico; gli interrogativi di Edipo da Sofocle a Ingres e Moreau; l’eros proibito di Mirra da Ovidio a Alfieri; l’immagine di Helios-Sol invictus come icona cristiana; le fiabe metamorfiche e lo sguardo di Gregor Samsa; il mito del vento in due tessere della poesia di Montale; la metafora delle foglie morte cara ai poeti.

«Come nasce, da cosa nasce l’immaginario, il deposito o contenitore in cui idee e emozioni trovano un nome, un’immagine in cui dirsi, in cui possono essere identificate da tanti di noi?», si chiede Galetto. «Nasce, o nasceva, forse anche dal nostro esserci chinati a leggere libri, a cercarvi immagini. Così, più profondamente, per le figure dei miti antichi».

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