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L'atelier di corso Milano

Le donne che danzano di Voglino, omaggio a madri, figlie, bimbe senza libertà

Una delle opere di Alice Voglino
Una delle opere di Alice Voglino
Una delle opere di Alice Voglino
Una delle opere di Alice Voglino

Una “Donna che danza”, vestita di tutte le sue emozioni. Da quelle più gioiose che la fanno volteggiare nel firmamento dei sogni, a quelle più malinconiche, che la ripiegano su sé medesima alla ricerca di una propria identità. Come in fondo è successo alla sua autrice Alice Voglino, artista ventisettenne in continuo cammino, ma con una sua visione artistica già chiara. La sua opera, astratta e tuttavia affatto ambigua, attende visitatrici e visitatori nel suo atelier di Corso Milano 23, fino all’11 marzo (nella fascia oraria 16-19, previo appuntamento: info@alicevoglino.com, 340 7998 911), come simbolo della donna e della sua libertà.

 

Per le donne che non possono danzare

Un omaggio velato anche alle madri, figlie e giovani studentesse che ogni giorno lottano contro i regimi opprimenti del loro Paesi. «Da donna artista - afferma Alice - non potevo, in questo 8 marzo, non ricordare le mie coetanee ma anche le bambine che in tanti Paesi del mondo non hanno la possibilità di danzare e di esprimersi a colori. L’auspicio è che, con il contributo delle arti, tutte noi possiamo raggiungere sempre ulteriori spazi di libertà».

La talentuosa veronese lo fa ogni giorno, trasformando le proprie tele in luoghi di ricerca e cura di sé. La stessa neonata scultura, realizzata in tecnica mista con forme rotonde e policrome, si sviluppa nello spazio con un movimento musicale, ritmato e sincopato, teso a disegnare un vortice esplorativo della propria femminilità. Del bello e del buono presente in ciascuna donna. Una figura che merita di essere osservata in tutta la sua tridimensionalità, in armonico dialogo con la bidimensionalità del ciclo pittorico “Abbi cura di te”. 

Francesca Saglimbeni

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