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Brenzone

Alla Merenda nell'Oliveta i cinque sensi (più tre) raccontati da «Minoz»

Michele Minoia Zegarelli, in arte Minoz
Michele Minoia Zegarelli, in arte Minoz
Michele Minoia Zegarelli, in arte Minoz
Michele Minoia Zegarelli, in arte Minoz

Alla tradizionale Merenda nell'Oliveta di Brenzone sul Garda, dalle 16 di domenica 28 maggio, approderà anche l'originale installazione "5 sensi più 3" dell'artista veronese Michele Minoia Zegarelli, in arte Minoz.

Un ciclo di dieci rappresentazioni dei sensi umani - per metà affidate al linguaggio pittorico, per metà a quello scultoreo - in dialogo tra loro e con ciascun singolo visitatore. Invitato a osservare, toccare, sentire il messaggio espresso dall'artista, per riscoprire anche i sensi più nascosti dell’essere. Molti infatti i punti di vista che si possono aprire guardando lo stesso oggetto, talvolta anche dalla medesima angolazione. Diverse anche le percezioni tattili e uditive.

Per farne esperienza diretta basterà "penetrare" con lo sguardo la figura circolare dipinta da Minoia, la cui macchia centrale di color rosso intenso evoca un calice di vino visto dall'alto, e immaginare di poterne cogliere anche l’aroma. Attivando dunque l’olfatto. Spostando invece l’attenzione su un altro disco policromatico proposto dall’autore (laurea magistrale in Italian Strategic Design), si potrà sperimentare tutta la profondità di cui sono pregni i nostri occhi, riflessa nella stessa tela. Mentre alcune pennellate proiettate verso l’alto, messe in contrappunto con altre che incombono nella direzione opposta, rendono esattamente l’idea dei registri acustici captabili dal nostro orecchio. In simbiosi con le cinque pitture, sono altrettante sculture in terracotta e legno che replicano il percorso multisensoriale, amplificando ulteriormente l’esperienza.

Una delle opere di Minoia
Una delle opere di Minoia

Dall’occhio dotato di un foro per poter rivedere l’installazione da nuove prospettive, alla simulazione di un organo uditivo, dotato di una cassa con bluetooth, per percepire i suoni a seconda della posizione acquisita. E non mancheranno i colpi di scena. «Il visitatore potrà scoprire che in realtà possiede ben più di cinque sensi – spiega Minoz -, il che fa dell’essere umano una creatura davvero ricca e sempre in cammino, alla ricerca di nuovi orizzonti, nuove percezioni, nuove emozioni».

Una delle opere di Minoia
Una delle opere di Minoia

 

Francesca Saglimbeni

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