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GIOVANE SCRITTRICE

Il Covid e tanti libri da sistemare. E Giulia ne aggiunge uno suo

Giulia Canteri
Giulia Canteri
Giulia Canteri
Giulia Canteri

Siete appena maggiorenni, la maturità è alle porte, la vita adulta vi si sta spalancando davanti agli occhi e di colpo si chiude, come una porta sbattuta in faccia, perché la pandemia da Covid impone il lockdown. Siete giovani, pieni di idee ed entusiasmo, fuori c’è il sole primaverile, ma vi tocca stare chiusi in casa, cosa fate? Qualcuno si attacca ai video giochi, qualcun altro alle serie tv o alle video chiamate con gli amici, c’è poi chi si tuffa nello studio e c’è anche chi inizia a tenere un diario che poi diventa un vero libro. È questo che è successo a Giulia Canteri, veronese originaria della Valpolicella, diplomata la scorsa estate al liceo artistico statale di Verona, con indirizzo discipline pittoriche, e ora iscritta alla facoltà di Lettere dell’ateneo scaligero.

 

«Ho (quasi) messo a posto i miei libri» è il titolo del libro pubblicato da Vj Edizioni (13 euro), casa editrice veronese fondata nel 2014 per dare voce ai giovani talenti, «È un libro che ho scritto “in diretta”: ciò che mi accadeva durante la giornata, accompagnato dai miei pensieri e riflessioni, lo annotavo la sera sul foglio di Word che mi aspettava alla scrivania sempre alla stessa ora», racconta Giulia spiegando di aver tenuto un diario dettagliato in quegli interminabili giorni dal 25 marzo al 2 maggio 2020.

 

Dopo la maturità, un esame di certo diverso da quello che aveva immaginato per 5 anni, ha pensato di riprendere in mano il diario e trasformare quegli appunti in un volume che racconta il suo nuovo sguardo sugli oggetti che la circondano e più in generale sulla vita. Una trasformazione che inizia dalla volontà di riordinare e catalogare tutti i libri della sua libreria: fare ordine sugli scaffali per farla nella sua mente travolta da quei momenti che segnano la storia dell’umanità.

 

Giulia, vorace di volumi fantasy ma anche di classici della letteratura, spiega però che «la libreria, in realtà, non è mai in ordine». «Con tutti i libri che compro, trovo o mi regalano gli spazi finiscono in fretta e bisogna continuamente aggiornare le sezioni. Ma tra la moltitudine di ripiani e scaffali ce n’è una, in camera mia, dove conservo i miei più pregiati “lingotti d’oro”: ho riservato per Peter e Wendy, Stardust, La storia Infinita, Narnia e, ovviamente, il Signore degli Anelli un posto d’onore, appena sotto una mensolina dove si trova Il Ciclo dell’Eredità, la prima saga che io abbia letto».

 

Giulia racconta che «la maturità, in tutto quello che è successo, è passata come uno dei tanti eventi che sono accaduti nel 2020. Non ho avuto un’impressione così forte come quella che mi aspettavo negli scorsi anni alle superiori. Già in prima mi immaginavo chissà ché, una sorta di scoglio invalicabile. Poi sono arrivata in quinta, è arrivato il Covid, ho iniziato a scrivere e infine è arrivato anche l’esame. Non dico che sia stato facile, perché per tutti i mesi di maggio e giugno ero agitatissima e con la testa incollata su libri e appunti e per di più quando è arrivata l’ora di presentarsi alla commissione mi tremavano sia le mani che la voce. Però in
confronto a tutto il resto l’esame è una cosa che è arrivata e poi è passata, non era carica di tutto quel tenore che mi ero sempre figurata».

 

Ma quale il ricordo più forte? «Ho un ricordo molto particolare della maturità: non vedevo dal vivo i miei professori da mesi, quindi alla prima impressione, lo dico senza mezzi termini, mi sono spaventata. In quell’aula mi sembrava di essere veramente sul patibolo, ma una volta che tutto si è concluso sono stata travolta dall’estate e dalle tante novità che mi stava offrendo il futuro contaminato dalla pandemia. Forse avrei avvertito questa esperienza in maniera decisamente più forte se non ci fosse stato il Covid. Ma senza il virus questo libro non sarebbe mai nato». 

Giorgia Cozzolino

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